1. BENVENUTO SU CONSOLE TRIBE

    Benvenuto, stai navigando nella nostra community come ospite

    Avere un account su Console Tribe ti permetterà di creare e partecipare alle discussioni e al mercatino, organizzare tornei e partite online, iniziare conversazioni personali con gli altri giocatori del forum e di utilizzare tutte le funzioni di questo sito.

    Registra il tuo account in meno di 5 secondi, se vuoi puoi sfruttare i login social via Facebook, Google Plus o Twitter.

Trama completa god of war [!!SPOILER ALERT!!]

Discussione in 'PS3 Games - Discussioni marginali' iniziata da hhoruss, 19 Dicembre 2012.

  1. hhoruss

    hhoruss Tribe Newbie

    Registrato:
    12 Settembre 2011
    Messaggi:
    35
    "Mi Piace" ricevuti:
    1
    Punteggio:
    0
    Località:
    Roma
    Ciao a tutti! ho stilato questo documento per chi, come me, vuole giocare ad uno dei God of war senza aver giocato ai precedenti (per un motivo o per un'altro) e non sa se vorra' o potra' giocare ai successivi.


    TRAMA:

    GOD OF WAR: ASCENSION (PS3)
    God of War: Ascension narra il viaggio di Kratos per la redenzione dei suoi peccati e la crescita della sua ira che gli permetterà di liberarsi dei legami con Ares. Joystiq conferma che "ai giocatori sarà presentato un Kratos più umano che mai" e il director Todd Papy ha dichiarato che il gioco "mostrerà alla gente il lato umano di Kratos, cosicché i fan potranno relazionarcisi meglio e comprendere alcune delle cose che portarono a Kratos a diventare il fantasma di sparta quando era più giovane". Papy ha anche confermato che Kratos avrà le "Spade del Caos" e che la storia ha luogo dopo che Kratos offre la sua anima ad Ares.
    GOD OF WAR: CHAINS OF OLYMPUS (PSP)
    L'impavido generale spartano Kratos è ora un guerriero tormetato dai suoi incubi e ridotto a servo degli dèi. In tempi più gloriosi furono innumerevoli le sue conquiste, e la sua fama crebbe a dismisura ma, quando Kratos si ritrovò di fronte a un esercito di barbari così numerosi da decimare il suo esercito, conobbe infine la sconfitta. A un passo dalla morte Kratos non vide altra speranza che implorare l'aiuto di Ares. Il Dio della Guerra, in cambio della promessa di totale fedeltà da parte dello Spartano, gli donò le letali Spade del Caos e la capacità di trionfare su ogni nemico. Con l'intento di creare il guerriero perfetto, Ares cercò in tutti i modi di accecare Kratos con un'irrefrenabile sete di sangue, fino a portarlo con l'inganno a uccidere la sua stessa moglie e la sua unica figlia. Perché nessuno mai avesse potuto dimenticare le sue terribili azioni, una maledizione fece sì che la pelle di Kratos fosse ricoperta per sempre dalle ceneri delle due donne, condannandolo a un aspetto spettrale e ancor più sinistro. Logorato dai sensi di colpa il "Fantasma di Sparta" cadde ancor di più nel gioco degli Dèi dell'Olimpo i quali, con la promessa di liberarlo dai suoi dolorosi ricordi, gli chiesero fedeltà tale da renderlo schiavo dei loro capricci.
    Dopo la sanguinosa battaglia di Attica contro invasori persiani e contro il Basilisco, un mostro orribile e gigantesco, lo Spartano vide il sole, ossia il dio Elio, precipitare. In assenza di luce del sole, cioè di Elio, le divinità cominciarono a indebolirsi, e Morfeo, il dio dei sogni, poté prendere il sopravvento. Fu così che Kratos si recò al tempio di Elio per i destrieri di fuoco e farsi condurre nell'Ade, luogo in cui dovrebbe trovarsi il dio Sole. Raggiunto Caronte, il traghettatore di anime, questi attaccò Kratos, indegno di trovarsi in quel luogo, lo sconfisse e lo lanciò nel Tartaro. Qui Kratos potette constatare la mancanza di Atlante, uno dei titani, gli antichi padroni del mondo. Risalito attraverso l'Ade con non poche difficoltà, Kratos ingaggiò nuovamente duello con Caronte e, grazie alle abilità maturate dall'ultimo scontro, riuscì finalmente ad ucciderlo per proseguire il viaggio. Fu così che raggiunse il tempio di Persefone, nel quale vide il fantasma di sua figlia suonare il flauto. Inseguendo la figlia Kratos si addentrò all'interno del tempio e raggiunse Persefone, la quale gli ordinò di purificarsi prima di entrare nei Campi Elisi (il luogo in cui vivono in pace le anime) e poter riabbracciare la figlia. Tanto fece e fu così che lo Spartano si liberò di tutta la sua malvagità e delle sue armi e poté finalmente ritrovarsi con l'amata figlia. Nei Campi Elisi Persefone rese noto a Kratos il suo malvagio piano di vendetta nei confronti di Ade, che la teneva prigioniera, e di tutti gli Dèi che non avevano mosso un dito per aiutarla. Purtroppo il piano di Persefone prevedeva la distruzione di tutta la Terra, grazie alla distruzione, attraverso luce di Elio, del pilastro con cui Atlante la sorregge. Senza la sua malvagità Kratos sarebbe potuto rimanere nei Campi Elisi con la figlia, ma non avrebbe potuto fermare Persefone. Kratos dovette scegliere tra l'amore della figlia o la salvezza dell'umanità. Compiendo un grande sacrificio abbandonò la figlia e riacquistò le sue armi, le sue capacità e la sua crudeltà. Ingaggiò così una battaglia contro Persefone che si concluse con la morte di costei e la vittoria dello Spartano, il quale, con l'aiuto del guanto di Zeus, incatenò Atlante al mondo e lo costrinse a sorreggerlo per tutta l'eternità. Infine, liberando Elio e i Destrieri di Fuoco, fuggì dall' Ade, ma poco soddisfatto della vittoria compiuta e deluso della permanenza dei suoi incubi, si gettò per suicidarsi dal carro di Elio sulla terra, ma prima di schiantarsi al suolo, Atena ed Elio gli salvarono la vita.
    GOD OF WAR (PS2)
    La scena si apre con un primo piano di Kratos, potente guerriero degli dei, che sta per suicidarsi gettandosi dalla montagna più alta della Grecia.
    In questo stesso istante, Gaia comincia a raccontare quello che accadde tre settimane prima, quando dopo essere stato salvato da Atena ed Elio tornò a servire gli Dèi: mentre navigava nel tempestoso Mar Egeo, la nave di Kratos venne attaccata dalla mostruosa Idra e Kratos alla fine di un duello riuscì ad ucciderla. Poco dopo la dea Atena gli fa ricevere un messaggio; Ares, il malvagio dio della guerra sta distruggendo la città di Atene invadendola con le sue truppe di legionari zombi, se Kratos riuscirà a fermarlo, il suo terribile passato che lo tormenta verrà perdonato.
    Un tempo, infatti, Kratos era il più forte generale dell'esercito di Sparta, finché un giorno un'enorme orda di barbari li attaccò facendo strage dei soldati e mentre Kratos stava per essere ucciso dal Re barbaro, con un disperato grido di aiuto invocò l'intervento del suo dio protettore Ares, per salvarlo dai nemici in cambio della sua stessa anima. Il dio accetta la proposta ed inizia a sterminare sanguinosamente i barbari, mentre le arpie portano dagli inferi le spade del caos che vengono legate ai polsi di Kratos, con le quali decapita il Re barbaro. Da quel giorno in poi Kratos diventò il flagello di Ares quando una notte, mentre semina panico in un villaggio ateniese, si inoltra, nonostante l'avvertimento dell'oracolo del villaggio, in un tempio a sterminare i sacerdoti di Atena. Ma in quello stesso istante Ares teletrasporta la moglie e la figlia di Kratos nel tempio e quest'ultimo le uccide per sbaglio. Disperato, Kratos cremò i loro corpi. L'oracolo del villaggio, per punire Kratos, trasferisce le ceneri della moglie e della figlia di Kratos sulla pelle di quest'ultimo facendola diventare bianca. In questo momento Kratos diventa il Fantasma di Sparta, un guerriero senza onore assetato di vendetta contro Ares.
    Kratos sbarca quindi nel porto di Atene. La città è saccheggiata dalle armate di Ares e Kratos, tra mostri feroci, riesce a sconfiggere e a decapitare la gorgone Medusa, ma deve salvare l'Oracolo di Atena. Quando arriva al suo tempio, Kratos incontra uno strano individuo: il Becchino, che stava scavando una tomba per Kratos, affermando però che lo avrebbe aiutato nel momento più disperato. Kratos salva l'Oracolo dalle arpie di Ares ed ella dice a Kratos di recarsi nel Deserto delle anime erranti, per trovare il famigerato Vaso di Pandora il quale potere può sconfiggere Ares.
    Kratos parte quindi nel Deserto, affrontando le feroci sirene e uccidendole. Raggiunge così
    l'esiliato Titano Crono, costretto a portare in eterno l'immenso Tempio di Pandora sulla schiena. Kratos inizia dunque a ricercare il vaso superando le tre sfide del tempio:
    •La sfida di Atlante: Kratos attiva una statua del Titano Atlante che gli apre un varco per poter proseguire.
    •La sfida di Poseidone: Attraversando un percorso subacqueo, Kratos s'impossessa del Tridente di Poseidone, con il quale può stare immerso nell'acqua all'infinito senza annegare.
    •La sfida di Ade: Kratos deve uccidere dei Centauri nei cerchi di Ade, eliminare i mostri di un labirinto e infine scontrarsi e sconfiggere il gigantesco guardiano del tempio.
    Raggiungendo la salma dell'architetto del tempio, Kratos conquista finalmente il Vaso di Pandora. Da Atene, però, Ares percepisce il tradimento di Kratos e irritato scaglia la scheggia di una colonna da Atene al Tempio, uccidendo Kratos, mentre le arpie sottraggono il vaso di Pandora. Kratos si ritrova nell'Ade, il regno dei morti, ma riesce a fuggire grazie ad un portale in superficie. Il portale è la tomba per Kratos scavata del Becchino di Atene, in realtà una figura divina travestita.
    Kratos raggiunge Ares nel tempio dell'oracolo di Atene e aprendo il Vaso di Pandora diventa alto quanto Ares ingaggiando con quest'ultimo un duro duello al termine del quale Kratos ucciderà brutalmente il dio della guerra.
    A questo punto, Kratos viene perdonato dal suo passato dagli déi, ma questi rivelano che non lo libereranno dai suoi incubi perché troppo gravi. Disperato, Kratos sale sulla montagna più alta della Grecia e si getta nel vuoto per suicidarsi, ma Atena lo salva, dicendogli che il Fato ha stabilito che quel giorno non sarebbe morto. Inoltre per aver servito così bene gli Dèi, trasforma le sue Spade del Caos nelle Spade di Atena e per aver ucciso Ares, impedendo una rivolta contro l'Olimpo, gli concede di occupare il nuovo posto di Dio della Guerra.
    Così, Kratos si siede sul trono del predecessore sul monte Olimpo, dopodiché si prepara per alcuni
    incontri e sfide di abilità organizzate dagli dei per lui (Sfida degli Dei).
    GOD OF WAR: GHOST OF SPARTA (PSP)
    All'inizio del gioco troviamo Kratos, neo Dio della Guerra, afflitto da continue visioni, visioni che parlano della madre e del fratello, entrambi morti. Ma qualcosa gli dice che queste non sono semplici visioni e che lui "le può cambiare", come comunica ad Atena poco prima di arrivare
    ad Atlantide, la mitica città eretta in onore del dio Poseidone. Atlantide, essendo la culla di tutta la conoscenza umana, è l'unico luogo sulla Terra dove visioni incomprensibili possano essere spiegate. Atena cerca di dissuaderlo dicendogli che ci sono cose che è meglio non conoscere, ma Kratos, stanco delle menzogne degli Dei, non la ascolta. Quando ormai è in procinto di attraccare, un terribile mostro marino lo attacca e affonda tutta la flotta che accompagnava lo spartano: si tratta
    di Scilla, un gigantesco mostro che attacca ripetutamente il Fantasma di Sparta. Dopo esservi scampato, Kratos inizia una difficile salita verso il Tempio di Poseidone, dove spera di trovare risposte. In fondo al Tempio trova la madre, esanime ma ancora viva; viene accennato qualcosa riguardo al padre di Kratos, ma la richiesta della vecchia è un'altra: salvare il fratello di
    Kratos, Deimos, anch'egli ancora in vita, da qualche parte nel Regno dei Morti.
    Kratos stenta a credere a ciò che sente, arrivando a chiedere chi sia suo padre, artefice di tanto dolore. Con il suo ultimo respiro, la madre glielo sussurra, per poi trasformarsi in un orribile mostro, a causa della maledizione che pendeva su di lei. Al termine di un sanguinoso combattimento, Kratos trafigge a morte la madre, uccidendola e donandole così la pace. Durante la sua fuga dalla città, a causa di un redivivo Scilla, viene a trovarsi di fronte al Titano Thera, che gli propone di liberarlo, ma Kratos non accetta e, trafiggendolo, ruba il potere di infiammare le
    sue Lame di Atena. Ancora una volta compare Scilla, ma Kratos, grazie al suo nuovo potere, riesce ad uccidere il mostro infilzandolo con l'ingegnoso sistema che permette ad Atlantide di restare a galla, ma, così facendo, questo sistema viene distrutto. La sua vittoria decreta la caduta di Atlantide, scossa da continue eruzioni vulcaniche, ormai distrutta e in lenta caduta verso le profondità oceaniche. Il prossimo obiettivo di Kratos è tornare alla sua città natale, Sparta, e più precisamente al Tempio diAres, dove potrà trovare indizi su dove è tenuto prigioniero il fratello. Il suo cammino lo spinge su di una catena montuosa, dove i giovani spartani venivano mandati per diventare uomini. Qui incontra Erinni, la figlia di Tanato, Dio della Morte. Si scopre che il fratello di Kratos è tenuto prigioniero proprio dal padre di Erinni. Al termine di un roccambolesco scontro, Kratos riesce a uccidere il demone, arrivando nel contempo alle porte di Sparta. Qui ha un flashback, dove viene narrato di come un oracolo avesse predetto che "un guerriero marchiato" sarebbe stato la causa della caduta degli Olimpici. Viene mostrato come gli stessi Ares ed Atena, giunti a Sparta, rapirono Deimos dal momento che era l'unico, dei due, ad avere la pelle dipinta, causando inoltre la famosa cicatrice sull'occhio di Kratos.
    Il Fantasma di Sparta giunge al tempio di Ares, dove, dopo uno scontro con il sé stesso del passato, riesce a entrare in possesso dell'artefatto che gli aprirà le porte del regno di Tanato. Capisce altresì che la porta per questo mondo si trova ad Atlantide, ormai in fondo al mare. Comincia così il viaggio a ritroso del Fantasma di Sparta, che lo porta all'interno di una galleria sotterranea dove si nasconde Mida, il re con il potere di trasformare tutto ciò che tocca in oro. Dopo un breve inseguimento, Kratos riesce ad acciuffare il re e infine lo butta in una cascata di lava, così da trasformarla in oro e poterla scalare per arrivare al vecchio porto di Atlantide. Dopo essersi riunito a una ciurma di guerrieri spartani, fa rotta verso il gigantesco gorgo generato dalla caduta
    di Atlantide, riuscendo infine a giungervi. La città è a pezzi e Kratos deve riattivare le enormi statue di Poseidoneper poter arrivare alla porta del Mondo dei Morti. Una volta entrato in questo mondo, Kratos si ricongiunge finalmente col fratello, liberandolo dalle catene che lo tengono prigioniero. Ma Deimos, in un impeto di rabbia, dice che non perdonerà mai Kratos per aver permesso che fosse rapito e così inizia uno scontro che vedrà proprio Deimos vincitore. Quando sta per dare al Fantasma di Sparta il colpo finale, interviene Tanato, che, per vendicarsi della morte della figlia,
    vuole uccidere il fratello dello spartano davanti a lui. Kratos, quasi in fin di vita, riesce a raggiungere il fratello e a salvarlo, guadagnandosi la ritrovata fiducia di Deimos, che decide di unirsi alla battaglia finale. Tanato, che è il più antico di tutti gli dèi, essendo la personificazione stessa della morte (mentre Ade è solo il re del luogo fisico degli Inferi), spiega che Ares e Atena, rapendo Deimos per portarlo da lui, si sbagliarono: non era Deimos il guerriero marchiato destinato a distruggere tutti gli Olimpici, ma lui, Kratos. Sbagliarono, e questo sbaglio segnerà la fine di tutti gli dèi, cosa di cui a Tanato, la Morte, non importa proprio nulla. Kratos, spiega Tanato, non è libero né padrone del suo destino: è manovrato da forze che vogliono la morte degli Olimpici, forze che Tanato conosce ma di cui i due spartani neanche immaginano l'esistenza...
    Tanato allora si trasforma e attacca i due fratelli: l'unica cosa che vuole è vendicare la figlia Erinni. Proprio allora Deimos trova la morte, mentre cerca di salvare Kratos da un colpo mortale di Tanato. Alla vista del fratello morente, il Fantasma di Sparta sprigiona tutto il potere di Thera, infiammandosi tanto da riuscire a danneggiare il corpo corazzato del Dio della Morte, facendolo tornare a dimensioni umane: dopo un acceso scontro, lo uccide. Recuperato il cadavere del fratello, Kratos lo porta sulla cima della collina, dove il becchino di Atene (figura divina comparsa anche nel capitolo precedente) ha già preparato una fossa per seppellire Deimos. Costui afferma che ormai Kratos è diventato Morte, il distruttore di mondi.
    Fa la sua comparsa anche Atena che, apparentemente compiaciuta della morte degli ultimi due famigliari dello Spartano, si offre di cancellare finalmente i ricordi passati di Kratos che, inaspettatamente, si oppone e si incammina verso l'Olimpo. Quando ormai non può
    sentirla, Atena pronuncia queste parole: "Perdonami... fratello". Dopodiché ricompare il misterioso individuo con, tra le braccia, la madre morta di Kratos; egli afferma: "ora ne resta solo uno..." rivelando la sua vera identità: è Zeus, il Re dell'Olimpo, padre del protagonista. Contemporaneamente, si vede Kratos, con indosso l'armatura da Dio della Guerra, seduto sul suo trono, nell'Olimpo: si sta preparando per andare a dare man forte al suo esercito, pronto ad
    assediare Rodi.
    GOD OF WAR: BETRAYAL (MOBILE)
    Dopo gli eventi della morte di Ares e del ritrovamento del fratello Deimos, Kratos, neo Dio della guerra, usa i suoi poteri per aiutare Sparta a conquistare le città nemiche. Durante l'assalto a una di queste i soldati (in base al gioco precedente e al successivo, si direbbe Rodi) incontrano Argo, una bestia mandata da Era per fermare gli Spartani. Dopo diversi scontri, Kratos riesce a intrappolare Argo nelle condotte fognarie della città senza ucciderlo, ma il mostro viene subito abbattuto da un misterioso Assassino che cerca di far crollare la reputazione di Kratos agli occhi degli dèi dell'Olimpo. Kratos allora insegue l'Uccisore di Argo attraverso tutta la Grecia al fine di scoprire l'identità del mandante dell'assassinio.
    Zeus è l'unico, oltre Atena, a tollerare le azioni di Kratos, mentre tutti gli altri dèi sono sempre più contro di lui: il mandante dell'Assassino ha evidentemente intenzione di metterlo contro tutto l'Olimpo aizzando l'odio della Regina degli Dèi, creatrice di Argo.
    Durante l'inseguimento diversi mostri e Legionari Non-Morti attaccano Kratos, che sospetta ci
    sia Ade dietro la cospirazione. Nel frattempo l'Assassino continua a fuggire, uccidendo diversi soldati spartani durante la fuga. Kratos è deciso a vendicare i suoi uomini. Infuriato per la distruzione che tutto questo sta causando, Zeus usa Ceryx, suo nipote, come messaggero per ordinare a Kratos di fermare la sua caccia. Ceryx incontra Kratos, ma il Dio della Guerra si rifiuta di cessare la caccia e affronta il messaggero in battaglia. Approfittando della situazione, l'Assassino riesce a fuggire. Il Fantasma di Sparta non lo rivedrà mai più.
    Kratos uccide Ceryx che muore con queste parole: "Kratos, Uccisore degli Dèi!" Il Dio della Guerra celebra la vittoria con i suoi soldati spartani, ma Zeus, osservando il corpo del nipote morto, si rende conto di dover prendere in mano quest'atto di sfida.
    Kratos si rende conto che gli dèi non lo accetteranno mai, e che Zeus non gli perdonerà quest'atto di tradimento. Forse l'Assassino non è riuscito a screditarlo facendo credere che è stato lui a uccidere Argo, ma lui certamente è riuscito a screditarsi da solo, uccidendo un altro dio dopo Ares. Non gli importa: il suo desiderio di vendetta contro gli dèi non è mai diminuito, dopo che essi, pur ammettendolo tra loro, non lo hanno liberato dalle visioni della sua famiglia da lui trucidata.
    Kratos riprende ad assediare Rodi ma sa che la guerra con gli Olimpici ormai è all'orizzonte.
    GOD OF WAR 2 (PS2)
    Dopo aver sconfitto Ares, Kratos è diventato il nuovo dio della guerra. È il patrono degli spartani, che tengono sempre più in pugno la Grecia. Nonostante ciò, il Dio della Guerra prova rancore verso gli altri dèi. Nel primo episodio, infatti, anche se era stato perdonato per le sue colpe, Atena non ha rimosso i suoi dolorosi ricordi; Come profetizzato ad Ares e ad Atena anni prima, gli Olimpici capiscono che per loro Kratos è una minaccia vivente.
    Atena avverte Kratos che gli dèi lo guardano sempre più con sospetto per il suo modo di agire, ma Kratos ignora le parole di Atena, e raggiunge la città di Rodi attaccata dagli spartani. Usando i suoi poteri divini, Kratos diventa gigante per conquistare la città. A quel punto un'aquila lo colpisce, assorbe una parte dei poteri di Kratos, e li trasferisce a una statua posta davanti alla costa: il Colosso di Rodi. Questi prende vita, ed è intenzionato a uccidere lo spartano, che è ritornato in dimensioni umane, ma, grazie alla Spada dell'Olimpo donatagli da Zeus, Kratos affronta il mostro metallico. Lo batte ma a un caro prezzo: la spada deve assorbire tutti i poteri divini di Kratos per poter essere brandita. Kratos riesce a distruggere il Colosso, ma si accorge di essere tornato mortale nel momento in cui la mano della statua lo colpisce accidentalmente crollando.
    Mentre cerca di raggiungere la spada per riottenere il suo potere, riappare l'aquila che si rivela in realtà essere Zeus. Quest'ultimo, infatti, teme che Kratos possa sopprimere l'Olimpo, così offre allo
    spartano l'ultima possibilità: essere un servo fedele e sottomesso dell'Olimpo o morire. Kratos rifiuta e viene ucciso con la spada dal dio, che inoltre termina la battaglia tra spartani e rodiesi in un mare di sangue. Intanto, Kratos viene trasportato nell'Ade, ma viene salvato dal Titano Gaia. Questa gli spiega che trovando le Parche, capaci di cambiare ogni momento della vita dell'uomo, potrà riuscire a vendicarsi di Zeus e aiutare i Titani. Esse vivono in un'isola maledetta chiamata Isola della Creazione.
    Risuscitato dalla Titanessa e fuggito dagli inferi, Kratos informa il generale spartano, unico sopravvissuto, di ritornare a Sparta per preparare rinforzi. Detto ciò, Kratos intraprende il suo viaggio a galoppo del cavallo alato Pegaso, ma, venendo attaccato dal Cavaliere Oscuro, precipita su un'isola di ghiaccio dove dimora il titano Tifone che intrappola Pegaso sotto la sua gigantesca mano. Kratos viene aiutato dal potere assorbito grazie al fuocoso sacrificio del morente Prometeo, e libera Pegaso per ripartire.
    Lo spartano si dirige nuovamente sull'Isola della Creazione. Viene nuovamente attaccato dal Cavaliere Oscuro che riesce a separarlo da Pegaso ma alla fine, dopo aver ucciso il nemico, Kratos atterra sull'isola illeso. Per unire le due parti dell'Isola, quella dove sta lui con quella dove stanno le Parche, Kratos deve mandare avanti i Destrieri del Tempo, i giganteschi cavalli appartenuti a Crono. Arrivato su di essi, Kratos uccide Teseo e unisce l'isola: il suo viaggio è appena iniziato. Proseguendo, Kratos si scontra ed elimina il redivivo Re dei barbari nella palude. Poi incontra un'Argonauta morente che gli riferisce che Giasone, in possesso del vello d'oro, è stato catturato da un Cerbero. Il mostro però ha già divorato Giasone e il Vello; allora Kratos, dopo aver squartato il mostro, recupera il Vello. Nei sotterranei Kratos affronta e uccide la mostruosa gorgone Euriale. In una stanza blindata Kratos incontra addirittura l'eroe Perseo, il quale viene ucciso dal Fantasma di Sparta in un modo molto violento. Arrivato sul vertice di un ponte spezzato, Kratos trovaIcaro che, impazzito, lo attacca precipitando nel Grande Baratro. Alla fine di esso, Kratos elimina Icaro e incontra Atlante, il Titano che regge eternamente la Crosta terrestre. Questi decide di aiutarlo nella vendetta contro Zeus, donandogli la sua magia e accompagnandolo con la sua gigantesca mano dall'altra sponda del Grande Baratro sul Palazzo delle Parche, un immenso santuario pieno di trappole e insidie che ha davanti a sé la Guglia, uno scoglio gigantesco a forma di corvo rampante dov'è situato l'antro delle Parche.
    Dopo aver sanguinosamente sacrificato due sacerdoti, a Kratos viene indicato dove si trovano le ceneri della Fenice, con la quale lo spartano può raggiungere la Guglia. Kratos fa risorgere
    la Fenice gettando le sue ceneri nella lava, ma, mentre si reca a domarla, viene attaccato da un guerriero nascosto nell'ombra. Kratos lo trafigge e scopre con sgomento che in realtà esso è il generale spartano (il sopravvissuto della battaglia di Rodi) il quale spiega, prima di morire, di essere alla ricerca delle Parche per salvare la sorte di Sparta che, all'insaputa di Kratos, è stata distrutta da Zeus. Poco dopo la morte del generale, Kratos viene attaccato da un immenso mostro marino mandato da Zeus: il Kraken. Kratos lo uccide grazie al potere donato da Gaia, e cavalca la Fenice arrivando sulla Guglia. Qui si scontra con le Parche Lachesi e Atropo e le elimina dopo una lotta ai limiti della violenza. Arrivato nella Sala del telaio, Kratos uccide Cloto, l'ultima Parca, e ottiene così il suo filo della vita.
    Kratos ritorna indietro nel suo tempo fino allo scontro a Rodi, dove salva sé stesso da Zeus. Così, dopo un furibondo duello sull'altare dell'Olimpo, Kratos trafigge Zeus con la Spada dell'Olimpo. In quel momento si frappone tra loro Atena che viene colpita a morte per salvare Zeus, che fugge. Prima di soccombere, conferma a Kratos che Zeus è davvero suo padre, e voleva eliminarlo per non essere ucciso dal figlio, così come Zeus ha fatto con Crono e come a sua volta Crono ha fatto
    con Urano.
    Kratos, che ora ha il potere del tempo, ritorna nel momento in cui i Titani stanno per essere sconfitti dagli dèi, e li porta tutti nel tempo presente dove si preparano ad attaccare Zeus. Nel finale, Kratos e i Titani assediano l'Olimpo...
    GOD OF WAR 3 (PS3)
    God of War III riprende esattamente da dove ha lasciato God of War II, con Kratos intento a cavalcare Gaia che, assieme agli altri Titani, scalava il Monte Olimpo per attaccare gli Dei. In cima alla montagna, Ermes, Poseidone, Ade ed Elio predispongono una difensiva. Dopo aver affrontato e ucciso Poseidone, causando una potente inondazione, Kratos e Gaia raggiungono Zeus, che li affronta scaraventandoli giù dal Monte Olimpo. Non appena Gaia cerca di risalire, Kratos, non trovando un appiglio, comincia a scivolarle sulla schiena chiedendole aiuto. Gaia afferma di non poterlo aiutare e gli rivela che egli è solo una pedina per i piani dei Titani. Kratos perde la presa e cade verso Ade.
    Durante la caduta Kratos e la Spada dell'Olimpo vengono separati, con Kratos che atterra nel
    fiume Stige. Mentre nuota verso la riva le anime degli inferi gli tolgono tutti i poteri e la salute ad eccezione del Vello d'Oro, le Ali di Icaro ed il Tridente di Poseidone; Uscendo sofferente dal fiume, Kratos incontra il fantasma di Atena che, intenzionata ad aiutarlo, racconta della Fiamma dell'Olimpo, una potente arma in grado di regalare la vendetta a Kratos. Inoltre la stessa gli dona
    le Lame dell'Esilio. Più tardi Kratos, recuperata la Spada dell'Olimpo con Atena, ancora una volta alla sua guida, si propone di trovare Zeus. Risalendo dagli inferi dopo aver rubato l'anima ad Ade, Kratos, giunto alla città di Olimpia, tramite un portale di Iperione, incontra Gaia sofferente e in cerca di aiuto ma lui decide di farla precipitare dal Monte Olimpo.
    Durante il cammino, Kratos elimina Elio ed Ermes, le cui morti scateneranno calamità fatali in tutto il mondo. Dopo aver ucciso Ercole, Kratos scopre che, dopo il suo incontro conAres, il Vaso di Pandora esiste ancora. Protetto dalla Fiamma dell'Olimpo, i suoi contenuti si dice siano in grado di uccidere un dio. Kratos viaggia in vari luoghi per trovare la chiave per aprire il Vaso di Pandora, scoprendo dopo che è Pandora stessa la chiave e che solo lei può placare la Fiamma dell'Olimpo. Dopo aver ucciso sia Efesto che Crono, Kratos si dirige dove è tenuta Pandora, il Labirinto.
    Kratos e Pandora emergono dal Labirinto e si dirigono nella sala della Fiamma. Lì incontrano Zeus, il quale, cercando di fermare Pandora, viene attaccato da Kratos. Dopo lo scontro Zeus è stremato, ma Pandora decide di sacrificarsi in modo da temprare la Fiamma. Kratos apre così il Vaso di Pandora solo per scoprire che esso è vuoto. Adirato, Kratos raggiunge Zeus al suo osservatorio, dove ancora una volta entrano in battaglia.
    Improvvisamente ricompare Gaia, creduta morta da entrambi, che li attacca. Per evitare l'assalto, Kratos e Zeus saltano al suo interno attraverso un foro creatosi nello scontro con Poseidone. Dentro Gaia, Kratos e Zeus battagliano, concludendo con Kratos che lancina con la Spada dell'Olimpo sia il cuore di Zeus che quello di Gaia, distruggendo il Titano e lasciando Zeus apparentemente morto. Dopo essere atterrato nei pressi di una scogliera, lo spirito del dio attacca Kratos disarmandolo. Non appena lo spirito di Zeus è in procinto di uccidere Kratos, questo si ritira all'interno della sua
    stessa psiche. Lì Kratos finalmente perdona se stesso per i suoi peccati passati. Tornando in sé, Kratos si libera dalla morsa di Zeus e lo elimina una volta per tutte.
    Successivamente appare lo spirito di Atena, che chiede a Kratos di restituirle ciò che ha preso dal vaso. Lui risponde che il vaso era vuoto, cosa che Atena non riesce a credere. Atena spiega che quando Zeus sigillò i mali del mondo all'interno del Vaso, lei temeva ciò che sarebbe potuto accadere qualora questo venisse aperto e mise il suo stesso potere, la speranza, all'interno del vaso. A questo punto Atena realizza che quando Kratos aprì il Vaso per la prima volta per sconfiggere Ares, il male scappò e infettò gli altri Dei, mentre Kratos fu dotato di speranza, persa col passare del tempo a causa dei suoi incubi e misfatti. Atena chiede a Kratos di restituirle il suo potere, credendo di sapere come usarlo al meglio per ricostruire il mondo. Kratos rifiuta e trafigge se stesso con la Spada dell'Olimpo, sacrificandosi per donare la speranza all'umanità. Atena va via dicendo a Kratos di averla delusa.
    Al termine dei titoli di coda, Kratos non è più nel punto del suo suicidio, ma lascia il posto alla Spada dell'Olimpo, che è seguita dalla scia di sangue estesa fino alla scogliera.