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Tassa su pc e telefonini

Discussione in 'O.T. - Off Topic' iniziata da Dreamworx, 16 Gennaio 2010.

  1. Dreamworx

    Dreamworx Tribe Member

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    Tassa su pc e telefonini per dare soldi alla Siae .

    "Cellulari, decoder, computer, lettori mp3: qualunque dispositivo abbia una memoria verrà colpito da una nuova "tassa", fra qualche giorno. È quanto deciso dal decreto firmato il 30 dicembre dal ministro dei Beni e delle attività culturali Sandro Bondi. Il decreto aggiorna ed estende, a livelli inauditi in Europa, il cosiddetto "equo compenso": una somma che i produttori di beni tecnologici devono versare a Siae, a "compenso" della copia privata. Cioè del fatto che l'utente può usare quelle tecnologie per fare un (legittima) copia personale di cd e film acquistati.

    Finora però l'equo compenso è gravato solo su supporti (cd, dvd) e su masterizzatori. Adesso viene esteso a tutti i prodotti dotati di memoria. Un bel colpo, per Siae: "dall'equo compenso finora ha ricavato circa 70 milioni di euro. Dal 2010 passerà a circa 300 milioni, secondo stime di Confindustria e Assinform", dice Guido Scorza, avvocato tra i massimi esperti di copyright e hi-tech. Prevedibile che i produttori vorranno scaricare questa tassa sui consumatori, almeno in parte, come del resto è avvenuto con Cd e Dvd.

    Il decreto contiene i dettagli del compenso per ciascun prodotto. In alcuni casi, come i cellulari, c'è una somma unitaria di 90 centesimi su ogni prodotto venduto. Per altri, come gli hard disk esterni o interni e la chiavette Usb, c'è una quota (in centesimi) per ogni GB. Considerato che ormai è comune trovare 250 GB di hard disk nei pc e che ne sono stati venduti 6,9 milioni nel 2008, solo da questa categoria di prodotti a Siae andranno circa 100 milioni euro l'anno. Destinati a salire di molto nei prossimi anni, visto che la quantità di GB degli hard disk cresce nel tempo.

    Così Altroconsumo parla di "regalo di Natale in ritardo", dal governo alla Siae. "Anche in altri Paesi europei c'è l'equo compenso, ma non a questi livelli e non esteso a così tanti prodotti", dice Scorza. "L'assurdo è che in Italia l'industria o i consumatori finanzieranno Siae anche per prodotti che non c'entrano nulla con la copia privata. O che c'entrano solo marginalmente". È raro, in effetti, usare la memoria di un cellulare per ospitare copia della musica comprata su cd; ancora più improbabile che lo si faccia per i film in dvd. "Impossibile, inoltre, usare l'hard disk di un decoder Sky per questi scopi. Eppure l'equo compenso si applicherà anche a tali prodotti", continua Scorza.

    La pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale è prevista a giorni e subito dopo diventerà effettivo. Con buona pace di chi, come Altroconsumo e l'associazione confindustriale Asstel, si era opposto con tutte le forze al decreto, nelle scorse settimane."

    fonte: Repubblica


    ....io non ho parole;( ..
  2. faximusy

    faximusy Tribe Senior Member

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    Nola
    Se la gente lo venisse a sapere si sentirebbe praticamente in diritto di piratare qualunque cosa...
  3. Evil_Sephiroth

    Evil_Sephiroth Tribe Active Member

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    L'isola maledetta di Lodoss
    e infatti vedranno^^
  4. mrrobbetto

    mrrobbetto Tribe Member

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    Dietro di te.....su Halo però xd
    Poi si lamentano della pirateria..sono loro che la invogliano!!!
    Abbiamo già toccato il fondo della scatola, ora iniziamo a scavare...queste sono truffe autorizzate.Ke ve possino per non dire altro!!! ;(
  5. maximino73

    maximino73 Sostenitore del sistema melico

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    Concordo pienamente... se già con prezzi cosi alti la pirateria dilaga, perché continuano ad aggiungere tasse ? poi chiamano ladri chi si scarica un cd, e loro cosa sono ?
  6. cableman

    cableman Tribe Member

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    mi piacerebbe Tokyo,ma vivo in un cesso di città..
    Loro sono dei mafiosi!
  7. Haido

    Haido Kangaroo Jack

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    :uau:
    Non ci credo, speriamo questa sia la zappata sui piedi che farà morire una cosa inutile come la siae... poveri noi.. da queste cose se ne capiscono molte altre sull'andamento e l'interesse per la situazione attuale..
    Cacchio è troppo in bilico questa discussione bisogna stare attenti:D
  8. hummerstyle

    hummerstyle GIF Guru (Aprite la porta!!!)

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    HAAAAHNNN
    Mamma mia sta Siae quanto scassa le palle.
    Strano che non ne abbiano ancora parlato nei TG :lalala:
  9. genny92c

    genny92c Tribe Member

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    davvero niente da dire. a volte mi chiedo se le persone che prendono queste decisioni vivano sulla terra e non su marte.E poi guarda caso in questi ambiti ( tasse e varie) siamo sempre i piu "evoluti" d' europa.
  10. kinn

    kinn Tribe Member

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    che hanno bevuto?
  11. dani_lost

    dani_lost Il Salutatore Pazzo

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    Non capisco come facciate a meravigliarvi :asd: Ormai la siae becca soldi da ogni dove :asd: :cry:
  12. Ducati87

    Ducati87 Tribe Member

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    #include<ctribe.com>
    Queste notizie sono ORO COLATO per la pirateria, sono contento che lo stato si metta la zappa sui piedi :) complimenti al GOVERNO ATTUALE!!!!
  13. MeoMatrix

    MeoMatrix Tribe Member

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    Ultimamente ne sento di tutti i colori..leggi assurde su internet..tasse scandalose...(Come quella Rai -.-)..non vedo l'ora di lasciare questo paese fatto solo di ladri...che si vergognassero sti 4 mafiosi
  14. hippo96

    hippo96 Tribe Newbie

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    nella mia mente...e nel tribe!!
    o mamma! non sanno che poi cadono dalla poltroncina se non entra nulla...:uau::uau::uau:

    più o meno hai capito che la tassa rai va a fondo perduto......:asd::asd:
    Ultima modifica: 16 Gennaio 2010
  15. MeoMatrix

    MeoMatrix Tribe Member

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    Che poi sapete cosa mi fa davvero arrabbiare..oltre alle tasse presto emaneranno leggi che obbligano gli ISP a controllare cosa va in rete..dov'è la nostra libertà?Se ci controllano anche su internet è finita visto che ormai l'informazione è davvero a livelli imbarazzanti in quanto a serietà..ormai io mi fido solo di INTERNET..se anche quello viene influenzato allora tantovale tornare a mussolini..

    @Hippo96:La tassa RAI è la tassa + scandalosa del mondo!Noi paghiamo per non avere nulla..anzi ci facciamo prendere per il culo..perchè ok..io non voglio vedere la TV di stato..mi abbono a Sky...e invece no..perchè è la tassa sul TV..cioe che assurdità!Per avere poi TG scadenti che ormai raccontano la LORO verità..ma ragazzi resistiamo..Internet non verrà mai castrato..Viva l'informazione LIBERA..Viva Internet
    Ultima modifica: 16 Gennaio 2010
  16. il canone rai è una tassa imposta per "contratto". questo contratto io però non l'ho MAI stipulato nè con la rai nè con nessuno.
    quando vado a comprare un televisore, non firmo niente nè comunico se la tv è un regalo o la userò io.
    personalmente, da adulto mi rifiuterò categoricamente di pagare il canone. se non metto firme, io non pago nulla. potranno rompere quanto vogliono, per quel che mi riguarda, potranno pure tagliarmi il cavo dell'antenna, oscurarmi i canali o tutto quel che vogliono. io tanto lo schifo che passano in tv non lo guardo. attualmente ho una tv solo perchè ho una console. e dato che i monitor sprovvisti di ingresso per l'antenna non esistono delle dimensioni che voglio io, sono libero di comprare una tv.
    potranno rompere quanto vorranno, io non pago se non firmo, oltretutto non pago quel che non uso!
    avevo anche sentito parlare di un tizio che aveva portato la questione in tribunale e gli era stata data ragione, proprio perchè non aveva stipulato alcun contratto. non so se sia vero, potrebbe essere una leggenda...
  17. Ciscopunk

    Ciscopunk Habemus Papam

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    Il paese delle teste quadrate -TN-
    Puntuale è arrivata poi la risposta della Siae alla nostra indignazione e ai nostri calcoli. Qui trovate l'intervento del Direttore Generale della Siae Gaetano Blandini, accompagnato dalle nostre osservazioni punto per punto.

    (Siae) Il compenso che va a chi ha creato una canzone o un film quando questa canzone viene gratuitamente riprodotta con gli innumerevoli prodotti tecnologici che abbiamo a disposizione, non è una tassa, ma è un equo compenso, la remunerazione di chi crea e le opere e di chi investe e produce nella cultura.

    (Altroconsumo) Il meccanismo dell'equo compenso ci è sempre stato ben chiaro in tutta la sua approssimazione (poiché non è basato sull'effettivo danno causato ai detentori dei diritti dalle copie private, ma su semplici presunzioni). Estenderlo a tutti i dispositivi elettronici dotati di memoria lo ha reso ancora più iniquo (specie dove il diritto alla copia sia già previsto e remunerato da licenze) e poco trasparente: la stessa redistribuzione delle somme provenienti dall'equo compenso, infatti, avviene sulla base di meccanismi poco accessibili e buona parte del denaro viene assorbito dai costi strutturali e amministrativi della stessa Siae.

    (Siae) Le stime sui futuri incassi che circolano in rete sono pura fantasia.

    (Altroconsumo) Quali sono allora le stime della Siae? Non sarebbe stato più corretto verificare subito l'ammontare dell'effettivo danno ingenerato agli aventi diritto dalle copie private e non solo il danno presunto?

    (Siae) Rapportare in generale il compenso per copia privata alla capacità di registrazione costituisce, peraltro, il metodo più diffuso nei Paesi di area euro.

    (Altroconsumo) Tale metodo conduce a risultati aberranti e, proprio per questo, si discute molto, proprio a livello europeo, della legittimità della sua applicazione. Davanti alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea pende una domanda pregiudiziale relativa proprio ai poteri degli Stati membri nella determinazione dei criteri cui ispirare la disciplina nazionale sull'equo compenso.

    (Siae) In Europa tutti i prodotti che permettono la copia delle opere prevedono da anni il compenso. In Francia i compensi dal 2008 sono il 50% più alti di quelli stabiliti dal decreto e in Spagna, ad esempio su il cellulare, il compenso è di 1 euro e 10, in Croazia è di 1 euro e 37 centesimi. Il compenso stabilito dal decreto in Italia è 0,90, il prezzo minimo di un caffè.

    (Altroconsumo) Facciamo grossa difficoltà a comprendere il motivo per il quale i cittadini italiani dovrebbero essere costretti ad offrire un caffè alla Siae ogniqualvolta acquistano un cellulare. Una delle più rilevanti assurdità del decreto sta proprio nell'estensione del prelievo a cellulari, pc, decoder, game console che non hanno come funzionalità principale la duplicazione di contenuti digitali. In Europa, come ha avuto modo di ricordare Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, 23 Paesi su 27 non prevedono alcun compenso sui cellulari mentre i pc sono tassati in un solo Paese e nessuno tassa le game console.

    (Siae) Il consumatore italiano dovrebbe stare attento ai prezzi dei prodotti e chiedersi, ad esempio, come mai in Italia su alcuni prodotti, per i quali prima del decreto non era previsto nessun compenso, si pagava un prezzo maggiore per gli stessi venduti in Francia, dove il compenso per copia privata era già da tempo applicato.

    (Altroconsumo) Queste sono considerazioni che riguardano l'analisi dei mercati e della concorrenza e nulla hanno a che fare con l'equo compenso. Il problema è semmai che gli importi da versare a questo titolo, se rapportati alla capacità di memorizzazione, rischiano di divenire, rapidamente addirittura superiori al prezzo di mercato di supporti e dispositivi.

    (Siae) Gli incassi per copia privata del 2008 sono stati 61 milioni di euro e per il 2009 la cifra sarà ancora più bassa. Questo perché prima di questo decreto, ad esempio, le memorie, che ognuno di noi utilizza quotidianamente per riprodurre opere protette dal diritto d'autore, non erano comprese. In questi anni lo sfruttamento delle loro opere tramite le nuove tecnologie è aumentato in maniera esponenziale, ma a tale sviluppo e diffusione commerciale delle tecnologie non è corrisposta una tutela dei diritti d'autore. In buona sostanza il diritto di copia privata invece di finire legittimamente nelle tasche degli autori e degli editori e di altri titolari dei diritti, finiva nelle tasche sbagliate e questo è accaduto per sei anni senza dare attuazione ad una direttiva europea e ad una legge dello Stato.

    (Altroconsumo) Gli oltre 70 milioni di euro del 2007, ma anche i 61,7 milioni del 2008 incassati dalla Siae a titolo di equo compenso non possono dirsi bruscolini. Quello che preoccupa invece è il commento rispetto a tale lieve calo degli incassi leggibile nella relazione al bilancio Siae 2008: "Il settore continua ad essere in sofferenza, in considerazione della crisi generale e della progressiva dismissione delle ditte che svolgono attività soggette a copia privata." Siae, cioè, ammette che la copia privata ha di fatto soffocato i settori che la alimentavano e ha ora bisogno di nuovi mercati da aggredire: "la ripresa del settore potrà pertanto avvenire ove si assoggettassero al prelievo anche i nuovi prodotti e si intensificassero i controlli suol territorio". Uno dei rischi concreti è che in questo modo si favorirà il mercato parallelo non più solo per cd e dvd vergini ma anche per tutti gli altri supporti e apparecchi.

    (Siae) Lo sviluppo dell'industria degli strumenti di comunicazione e dei servizi non può essere realizzata a danno degli autori editori e produttori dei contenuti creativi dalla cui utilizzazione le industrie traggono alimento.

    (Altroconsumo) La macchina Siae nel 2008 è costata oltre 187 milioni di euro. A nostro avviso il sistema culturale italiano non può permettersi di supportare costi di questo genere ed è, d'altro canto, facile immaginare che se Siae operasse in un mercato aperto anziché in posizione di monopolio i costi di esercizio si ridurrebbero rapidamente e drasticamente.

    (Siae) Qui non si tratta di "dare soldi alla Siae". Incassando e ripartendo per legge i compensi per copia privata la Siae tutela non solo i legittimi interessi degli autori, ma anche quelli di tutta la filiera dei detentori di diritti.

    (Altroconsumo) Sempre dal bilancio 2008 si rileva che la Siae ha circa 650 milioni in disponibilità liquide e 336 milioni di immobilizzazioni finanziarie. Insieme fanno il 77% del patrimonio. In altri termini, 3/4 del patrimonio Siae è costituito da depositi presso conti correnti e conti titoli. Il motivo di così tanta liquidità sta proprio nell'attività di Siae: la società raccoglie i diritti, li deposita in propri conti e solo in un secondo tempo li distribuisce ai legittimi titolari. Se si considera che i diritti distribuiti ammontano ogni anno a poco meno di 700 milioni di euro, si capisce per quale ragione Siae disponga di tanta liquidità. E' dunque vero che, come si legge nel bilancio "tale componente reddituale, benché di natura finanziaria, va annoverata fra i proventi tipici del business" ma, proprio per questo motivo, è tanto più grave quell'investimento in 40 milioni di euro in Lehman che si è trasformato in una perdita patrimoniale secca di 35 milioni. Questo, nei fatti, non costituisce un investimento effettuato dalla società, ma di una speculazione fallimentare compiuta con i soldi degli autori. Tale defaillance, pertanto, si configura come un gravissimo errore di gestione per il quale sarebbe auspicabile avviare una indagine parlamentare.
  18. Haido

    Haido Kangaroo Jack

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    Vorrei guardare negli occhi quella persona mentre dice quelle cose..:censored:
  19. maximino73

    maximino73 Sostenitore del sistema melico

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    Quindi le copie 1:1 sono ormai legali... posso capire che su sta roba mettono sta tassa per tutelare i produttori ecc... ma perchè bisogna pagare sta SIAE anche sui supporti originali ? ma perchè non organizziamo una bella manifestazione e li prendiamo a calci in culo ? in fondo loro rappresentano noi... e se una cosa non ci sta bene non dobbiamo subire passivamente tutte le loro minchiate, mi fermo perchè sto iniziando a sclerare.