Siamo tutti un po' banali?

La società moderna è davvero incoerente. Da un lato impone "standard" che assottigliano l'originalità, ma da un'altro lato condanna tutto ciò che che sa di già visto, che non riesce più ad attirare l'attenzione. In quest ottica, la cosa peggiore che può fare una persona è risultare noiosa. E' sempre facile etichettare una persona - o determinati atteggiamenti della stessa - come banale e monotona. Odiamo il mainstream, anche se poi ne facciamo tutti parte.
Terminata la noiosa (e lo so, è un male che affligge anche me) presentazione, vengo al dunque. Vi sentite originali? Riuscite a distinguervi dalla massa? E se no, in quali cose, volenti o nolenti, abbracciate il pensiero comune?

Eh beh sono unico, quindi già per questo originale

IMHO, l'originalità esiste in minima parte. Mi spiego meglio; i nostri comportamenti o certi gusti sono molto spesso, volenti o meno, influenzati da qualcuno. A tal proposito mi viene in mente ciò che Henry Wotton dice a Dorian Gray nel celebre romanzo; «Perchè influenzare un individuo vuol dire trasfondergli la propria anima. Egli non pensa pensieri naturalmente suoi, e non arde delle proprie naturali passioni. [...] Diventa l'eco della musica di qualcun altro, l'attore di una parte che non fu scritta per lui. Lo scopo della vita è lo sviluppo del proprio io.»
Probabilmente l'unico modo per essere "originali" è proprio il resistere alle influenze e, per me, l'unico modo è quello del seguire la politica del "fottesega". Vivere la propria vita senza farsi troppe elucubrazione sul cosa, o meno, appartiene al pensiero della "massa". Vuoi fare qualcosa e va di moda? Fottesega, falla. Vuoi fare qualcosa e non va di moda? Fottosega, falla.

Personalmente non ci penso neanche se appaio originale o "mi distinguo dalla massa". L'unica salvezza è il non pensarci. Tutto rigorosamente IMHO.

Piatto e inutile..così risultiamo apparire...essere originali comporta quel pericolo di dare troppo all' occhio...in questa societá tante volte essere nell anonimato conviene...e anche tanto...

Essere unici ed originali non paga praticamente mai in questo mondo ma piuttosto che prostituire il mio intelletto per adattarlo alla massa mi accontento di non percepire stipendio

Ecco cosa succede quando Tyler esce di casa, fra una recensione di 50 ore e una di 80.

Datemi un tablet, e le pubblico anche dalla metropolitana

Io sono Top, ho già detto tutto

Il discorso è molto complesso, personalmente ritengo che che in una società consumistica di massa come è la nostra si tenda in generale ad un appiattimento di tutto ciò che ci circonda, perché è la frenesia stessa che ci "guida" e che spinge le persone stesse a cercare "soluzioni" già sperimentate e di sicuro affidamento, con lo scopo di evitare "brutte figure" ed "inutili perdite di tempo" in pubblica piazza. Purtroppo è una tendenza fin troppo radicata in ognuno di noi, come si può notare da ciò che ci circonda, io personalmente rientro spesso nella "massa", anche se ritengo che l'unico modo che abbiamo per differenziarci in modo originale è rappresentato dalle nostre scelte, da come le orientiamo senza farci influenzare dall'esterno, "rischiando" spesso in prima persona. In questo credo di ritagliarmi il mio "spazio di originalità" quotidiana, all'interno della monotonia della banalità che mi avvolge.

Lasciando da parte la parte esteriore, interiormente non mi sento assolutamente banale.. O mi si ama o mi si odia.

2 frasi riassumono molto bene il concetto:

"prendetevi gioco di me perchè sono diverso, e io rideró di voi perche siete tutti uguali"
"il bello dell'essere normale, in un mare di diversi"

E comunque quoto mattokun che in sostanza dice "chissenefrega".


Una cosa è certa, per avere anche solo la possibilità di sviluppare ed esplicare la propria originalità occorre pensare e riflettere per conto proprio e non intendo il semplice cercare di non farsi influenzare (attività che già di per sé è indice di essere stati influenzati) ma proprio il ritagliarsi momenti (anche lunghi se serve) di isolamento, di silenzio. Evitare di evitare a tutti i costi il silenzio. Perchè nel silenzio, nella riservatezza/intimità si inizia ad ascoltare ciò che si pensa sul serio, la mente inizia ad andare per conto suo inflenzandosi da sola, cosa che pare faccia paura a molti dato che si tengono sempre accesi strumenti "rumorosi" come tv, lettori musicali, radio o compagnie fracassone.
Ho amici e conoscenti che non sono quasi più in grado di prendere i mezzi senza avere musica nelle orecchie, che non riescono quasi più ad andare in auto senza la radio accesa. Tutto ciò è un continuo flusso ininterrotto di input che RUBA capacità computazionale alla nostra mente di ELABORARE gli input ricevuti, discriminare l'utile dall'inutile, fare pulizia e quindi formulare un "output" apputo...... "originale".

Meno stai per conto tuo (entro certi limiti ovviamente) meno riuscirai ad essere originale quindi. E badate bene ho detto "originale" non "diverso dagli altri". Perchè come si suol dire le note sempre sette sono. Ma il punto non è tanto fare una cosa diversa dagli altri quanto fare una cosa che sgorghi spontanea, genuina da noi (se vogliamo eh! non è un imperativo ) poi che questa sia già stata fatta da qualcun altro e sarà fatta in futuro da altri ancora, non importa perchè comunque, stavolta, è nata da noi, sarà comunque nostra e quindi originale.

Ci sono milioni di persone che fanno cose "diverse dagli altri" senza però un grammo di originalità, perchè le due cose sono molto diverse fra loro e, in chiusura, voglio risottolineare che non necessariamente una è sempre meglio dell'altra in assoluto.

Che poi traslando la cosa si capisce quindi che il VERO modo di essere tutti uguali è non rinnegare, anzi esaltare le proprie differenze, perchè SOLO quando due persone sono diverse allora possono sperare di essere uguali, altrimenti in caso contrario una delle due risulterebbe comunque una copia un po' più brutta, quindi inferiore, quindi "non uguale".


E dato che siamo in clima da riflessioni profonde stile Toro Seduto, aggiungo che a tutelare queste nostre differenze e quindi questo nostro essere uguali c'è l'imperfezione. Perchè la perfezione, in quanto tale, è una ed una soltanto, impossibile quindi rivendicare una propria autonomia e identità in quel caso. A renderci tutti diversi e quindi tutti uguali allo stesso modo sono proprio le piccole e grandi imperfezioni del nostro essere fisico e mentale. E non è una facile consolazione, perchè questo non vuol dire lasciarsi andare, assolutamente.


Ora però cambio pusher.

Quanto è bello ogni tanto, quel momemento passato da soli con se stessi? Nel silenzio (camminando, prendendo il sole, sul treno...etc etc) e lasciando funzionare il cervello in modalità "free roaming"?

Rimpiango infatti il periodo di leva, quando tornando per la licenza si era in treno con il walkman o lettore CD e pensavo al mio futuro...

Eh già... Abbiamo la stessa età, non so te ma io non riesco più a dire-fare-pensare "senza filtro" come prima ora sono molto più ragionato..

Si e purtroppo è un male molte volte....Bisognerebbe spegnere tutto e andare...

la società ragassuoli, la società..come si dice:"appariamo nella società con una maschera, perchè è la società stessa che ce lo impone"....pirandelliana memoria...

Siamo tutti banali,anche chi cerca di essere diverso,perchè pure se sei diverso,assomiglierai comunque agli altri diversi,visto che per "diventare diverso" devi pensare come un diverso,e tutti gli "alternativi" che conosco sono tutti uguali,proprio come chi segue la massa...questo è quello che penso io.
Io non mi ritengo ne un diverso e ne un pecorone che segue la massa,magari posso sembrare uguale alla massa per come mi vesto o per come mi comporto,ma io mi ritengo come una persona dotata di un carattere proprio e che ha i propri ideali,se una cosa mia piace mi piace e basta,che sia un'idea o un capo d'abbigliamento,indipendentemente che sia mainstream o meno.

Totalmente d'accordo con quanto detto da Liberty. Avrei scritto le medesime cose.

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