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Devil May Cry 4

Discussione in 'PS3 Games - Discussioni ufficiali' iniziata da neme23, 7 Febbraio 2008.

  1. neme23

    neme23 Under my umbrella (Ella ella ella)

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    Devil May Cry 4

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    Edizione Normale:

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    Collector's Edition:

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    Genere: Action
    Produttore: Capcom
    Sviluppatore: Capcom
    Sito Ufficiale: http://devilmaycry.com/
    Lingua: [​IMG] Inglese, [​IMG] Tedesco, [​IMG] Francese, [​IMG] Italiano, [​IMG] Spagnolo
    Giocatori: 1
    Data di uscita: 08-02-2008
    Prezzo all'uscita: 64.90 - Edizione Normale / 69.90 Collector's Edition
    Versione: REGION FREE


    Recensione Ufficiale del Tribe (a cura di Oogabada)

    Grafica: 9,2
    Sonoro: 8,6
    Innovazione: 8,4
    Longevità: 9,2
    Giocabilità: 9,4
    Multiplayer: Assente
    Totale: 9 Killer Application



    Il tempo con il suo scorrere inesorabile lascia un segno indelebile su tutto ciò che ci circonda: è naturale e il mondo dei videogiochi non sfugge a questa regola. Innovare oggi è arduo ma ancora più difficile è ripristinare fascino e appeal di glorie che negli anni passati ci hanno tenuto incollati alle nostre amate console in memorabili avventure. Per fortuna a questa imprescindibile regola esistono delle eccezioni, delle rare perle in cui i segni del tempo non sembrano farsi sentire, ma che anzi donano nuovo fascino e nuove emozioni. Una di queste eccezioni è il nuovo lavoro dei ragazzi di Capcom, il quarto capitolo di una delle saghe che più ha segnato il mondo dei videogame in casa Sony: Devil May Cry.

    Introducing Nero
    Nel 2001 fece capolino tra i titoli PS2 un action game che rivoluzionò la concezione stessa della categoria: era il primo Devil May Cry. Il capostipite della serie introduceva un gran numero di novità in diversi settori fino ad allora permeati da una concezione quasi dogmatica e intoccabile, primo fra tutti, la caratterizzazione del protagonista. L’approdo di Dante sulla console Sony diede una forte scossa a tutti coloro che si erano fossilizzati sull’idea classica e un po’ scontata di Eroe - uomo integerrimo con spiccato senso del dovere, valoroso, puro e senza macchia - sconvolgendo i normali canoni di caratterizzazione. Dante, figlio di Sparda, era (ed è) irriverente, dissacrante, sprezzante del pericolo fino all’ostentazione. E in più non è umano: nasconde dentro di sé il segreto potere che gli permette di trasformarsi in demone.
    In questa ultima edizione, Capcom decide di introdurre un nuovo protagonista, Nero. A differenza del suo predecessore, Nero è poco più che un ragazzo, dal passato oscuro, che vive in seno alla famiglia di Credo (capo dei Cavalieri dell’Ordine devoto a Sparda) e sua sorella Kyrie. L’introduzione del gioco ce lo fa vedere subito in azione in una rocambolesca corsa verso una cattedrale nella capitale del regno di Fortuna, dove la bella Kyrie si sta esibendo di fronte a una folla di fedeli prima della funzione religiosa.
    La poesia del momento viene rotta da una finestra che va in frantumi, mentre una figura dal cappotto rosso si lancia volteggiando sull’altare e prende d’assalto Sanctus, il ministro religioso che officia il rito. Un colpo di pistola e il malcapitato uomo di fede cade a terra morto. In questo frangente Nero fa la conoscenza di Dante (l’assassino) e scopriamo tutte le sue doti di combattente.
    Da questo punto in poi la storia si dipana come una caccia all’uomo, Nero che insegue le tracce di Dante, cercando di acciuffarlo e di capire per quale motivo ha compiuto quel gesto efferato. Nel corso della trama, incontreremo diversi personaggi, buoni e cattivi, che metteranno luce sulle vicende narrate e verrà approfondita la vera natura e le origini di Nero.
    Come tutti i romanzi di formazione, Nero ci coinvolgerà mentre cerca di scovare se stesso e di capire chi davvero rappresenta, mentre viene approfondito il suo rapporto con Kyrie e Credo.

    Il nuovo protagonista di Devil May Cry 4 non ha nulla da invidiare al suo padre putativo Dante, ma anzi riesce in qualche modo a essergli anche superiore. Sarà per la sua tenera età e i suoi modi adolescenziali, per il suo atteggiarsi a duro, ma il personaggio risulta addirittura credibile nelle sue movenze e nei suoi gesti. Al pari di Dante, lo vedremo prendersi gioco del pericolo, sbeffeggiare i suoi avversari (soprattutto quelli più grossi e cattivi) con la sua aria sfrontata. La cosa veramente paradossale in tutto ciò è che guardandolo comportarsi in questo modo l’unica cosa che ci verrà in mente sarà: ‘se lo può permettere!’. Ed è proprio così: Nero trasuda carisma e stile e lo trasmette al giocatore appassionandolo.

    Hack ‘n’ Slash
    L’ingresso in scena di un nuovo personaggio nella serie ha permesso ai realizzatori di migliorare e ampliare ulteriormente il gameplay. Al pari di Dante, anche Nero è ben equipaggiato sia con un’arma bianca che con una pistola a doppia canna. La spada ha il nome di Red Queen ed è il fulcro principale dell’azione distruttiva della potenza del giovane protagonista. La pistola modificata si chiama Blue Rose e funge da supporto negli innumerevoli attacchi specie per tenere a bada i nemici a lunga distanze. La meccanica di gioco sembra invariata rispetto ai precedenti capitoli: il nostro compito sarà quello di concatenare attacchi in sequenza per avere la meglio su orde numerose di nemici avanzando spietati verso la fine del livello. In realtà le cose stanno diversamente. Infatti Nero ha con sé un asso nella manica (nel senso letterale del termine) che dona nuova linfa vitale al sistema di gioco sì collaudato ma che rischiava di diventare un po’ datato. La novità risiede nel braccio destro di Nero: il Devil Bringer.
    Questa nuova feature non è altri che una mutazione demoniaca del braccio del protagonista. Dal colore blu elettrico e squamoso, l’arto di Nero diventa anima pulsante del gioco stesso. Infatti è utilizzabile sia in fase di attacco che in fase di esplorazione. Nel primo caso sarà utilissimo per afferrare i nemici che ci si parano davanti per scagliarli lontano da noi, arrecando ingenti danni ai malcapitati. L’animazione che accompagna le prese effettuate varia a seconda del demone che ci troviamo di fronte: si va dalla semplice schiacciata a terra, fino a mosse più complesse e articolate, di sicuro effetto coreografico. Forse si potrebbe arguire che sarebbe stato molto più eccitante per il giocatore controllare maggiormente la presa, decidendo se scagliare lontano da sé i nemici, o se sbatacchiarli a destra e a manca per il sano gusto di farlo. Indubbiamente, a parte questo piccolo appunto, il Devil Bringer risulta ben integrato nel sistema di combo e di attacchi del gioco, divenendo il suo utilizzo quasi naturale.
    Durante le fasi esplorative il braccio demoniaco di Nero ci sarà utile in diversi frangenti. Infatti, potendosi allungare, ci permetterà di raggiungere ed afferrare non solo i nemici ma anche degli item lontani da noi. In aggiunta a questo, il braccio è utilizzabile come rampino. Questa abilità non è per niente nuova in casa Capcom, ricordando palesemente titoli passati come Bionic Commando e il più recente Lost Planet. La differenza con i diretti predecessori sta nel fatto che potremo usare il rampino solo quando sono presenti determinati ganci a cui appenderci. Quindi anche in questo caso ci troviamo di fronte a un utilizzo un po’ limitato delle opzioni dedicate al Devil Bringer. Ma nonostante tutto la scelta fatta dai realizzatori è ottimale ai fini del gioco stesso, che non risulta appesantito dalle decine di nuove mosse che il giovane eroe può compiere.

    L’equipaggiamento di Nero, come già accennato, è ricco e vario. Secondo tradizione, il protagonista di Devil May Cry 4 maneggia con disinvoltura una spada enorme, la Red Queen. La nostra fedele amica di acciaio temperato nasconde dentro di sé un segreto potere distruttivo: l’Exceed. Utilizzando il manico come se fosse un acceleratore è possibile ricoprire la lama di benzina per poi incendiarla durante i combattimenti. Il risultato è una moltiplicazione esponenziale dei danni prodotti, accompagnato da animazioni a tema che non mancheranno di lasciare il giocatore a bocca aperta. La quantità di fendenti e mosse aeree e a terra eseguibili con lo spadone è ampia e ampliabile grazie all’acquisizione di nuove opzioni, ingigantendo il bagaglio schermistico del protagonista.
    Oltre alla affilata arma bianca, Nero sfodera nel suo arsenale una pistola a doppia canna, la Blue Rose, con cui crivellare di colpi i suoi nemici, inframezzando le raffiche di piombo ai più prosaici ed eleganti attacchi corpo a corpo. Bisogna sottolineare che, rispetto ai passati capitoli il ruolo delle armi da fuoco è stato leggermente ridimensionato: infatti i potenziamenti per la Blue Rose riguardano solo la possibilità di eseguire un colpo potenziato. Non esiste per Nero la possibilità di usare armi diverse dalla sua pistola di default né, tanto meno, la possibilità di modificare i proiettili o altre opzioni del genere.

    Per i nostalgici della serie non manca la gradita sorpresa della presenza di Dante come personaggio giocabile durante l’avventura principale. Sarà il Dante adulto dei primi due episodi, corredato dal set di mosse introdotte nel terzo capitolo, con i quattro stili di combattimento e tutte le armi che abbiamo imparato a conoscere e apprezzare negli anni passati

    How does it feel?
    Il primo impatto col gioco non è dei migliori ma fortunatamente non riguarda situazioni prettamente in game. Ancor prima di poter vedere a schermo la chioma bianca del protagonista essere mossa dal vento, dovremo "lottare" con il processo di installazione: ben 5 giga di memoria e 22 minuti di attesa, fremente attesa. Mai la scritta "press start" è stata più ambita ma finalmente ci siamo quindi: press start!
    Il gameplay di Devil May Cry 4 potrebbe risultare a una prima occhiata difficoltoso e macchinoso, vista la quantità di mosse che il protagonista può effettuare. In realtà le cose risultano più difficili a dirsi che a farsi. La curva di apprendimento è decisamente breve e presto ci troveremo ad affettare liberamente decine di nemici inferociti. A questo bisogna aggiungere che una volta compreso a pieno il meccanismo di gioco, si può continuare a imparare a giocare, scovando nuove combinazioni di mosse. Il sistema di comandi risulta essere estremamente morbido e malleabile, adattabile alla perfezione a ogni stile di combattimento. Dopo poche partite ci sembrerà di aver passato la vita a giocare a Devil May Cry, tanto è perfetto il feeling che avremo con il joypad. E nonostante tutto, dopo innumerevoli sessioni di gioco, avremo sempre qualcosa da scoprire e che ci darà la stessa soddisfazione vincente dei primi successi.
    La sostanza del gioco è comunque invariata rispetto ai precedenti capitoli. Ci ritroveremo a percorrere dei livelli (ben 20) con il solo scopo di devastare chiunque ci si pari davanti. Più o meno alla fine di ogni livello ci scontreremo contro un Boss enorme e cattivo. Tra una spadata e l’altra saremo richiamati a risolvere alcuni enigmi semplici e intuitivi, che spezzano un po’ la frenesia del gioco stesso e regalano qualche attimo di tranquillità.
    Ogni nostra azione in fase di combattimento verrà valutata accuratamente e ci farà accumulare diversi Punti Stile. Più saremo bravi, maggiori saranno i punti che ricaveremo, per giungere alla valutazione massima della triple S (Smokin’ Sick Style). Il sistema di punti non è fine a se stesso. Alla fine di ciascuna missione saremo sottoposti a una vera e propria valutazione, in base alla quale verremo ricompensati in Anime Fiere. Questo item è fondamentale per acquistare i potenziamenti delle armi, delle abilità e del Devil Bringer. Quindi nulla è lasciato al caso.
    Giocare a Devil May Cry 4 è divertente e appagante, anche se bisogna ammettere che ancora non abbiamo raggiunto il livello di perfezione che ci saremmo aspettati. Come già denunciato negli scorsi episodi, la più grande pecca del gioco rimane la gestione della telecamera. Di base la telecamera dovrebbe essere saldamente ancorata alle spalle del protagonista per seguirlo nelle varie evoluzioni. Nelle situazioni più concitate è possibile spostare la visuale per trovare la prospettiva migliore. Questa manovra però talvolta risulta frustrata da un comportamento troppo poco permissivo della centratura della telecamera: nel bel mezzo di una combo può accadere che il nostro posizionamento manuale sia completamente annullato senza alcun motivo dall’auto-center del nostro occhio digitale. Considerando che le combo vengono costruite in base alla posizione del personaggio rispetto all’angolazione della visuale, potrete immaginare come questo comportamento bislacco della telecamera possa diventare deleterio ai fini del gioco stesso. Ci sentiamo di dire però che al di là di questa descrizione un po’ drammatica, i problemi sono assolutamente risolvibili con un po’ di attenzione e di buon senso e che quasi mai ci siamo trovati a dover rifare un livello per una mera questione di telecamera. Quindi bisogna comunque dare un giusto peso a queste considerazioni e non credere che il gioco sia ingovernabile!

    A colorful patchwork
    Dal punto di vista grafico, DMC 4 si presenta come un florilegio di colori, distanziandosi leggermente dalle produzioni precedenti. Infatti, se da un lato l’ambientazione risulta essere ancora gotica e molto affossante, dall’altra ci troviamo di fronte a delle scelte cromatiche variopinte e brillanti. Basti pensare che i nemici più frequenti, gli spaventapasseri, sono un collage di tessuti di diversi colori che vanno dal giallo al celeste al viola. Il livello ambientato nella foresta è un tripudio di luce, con verdi sgargianti e molto appariscenti, luminoso e avvolgente.
    Queste soluzioni grafiche dettano un nuovo standard nell’evoluzione della serie videoludica, creando quel giusto mix di passato e presente che appaga il giocatore più nostalgico e ammalia il neofita alle prime esperienze.
    Una menzione di merito alla gestione dell’illuminazione. Ci troviamo di fronte a una realizzazione a dir poco sublime. I giochi di luce negli ambienti chiusi servono a creare quel giusto pathos per sottolineare la drammaticità delle scene che vi si svolgono. D’altro canto all’aperto, la luce del sole è perfettamente ricreata sia come intensità che come calore.
    Altro punto forte del gioco sono gli effetti speciali che corredano l’azione. Ogni colpo sferrato da Nero (o da Dante) sarà sempre sottolineato dallo splendente riverbero della spada e da esplosioni ottimamente realizzate e ben integrate nel contesto. Bisogna dare atto ai programmatori e complimentarsi con loro per non aver esagerato nella pomposità dei corollari all’azione. Le fiammate, gli impatti, le scintille delle lame che si infrangono sono di un livello altissimo, ma nonostante tutto risultano essere poco invadenti, raggiungendo un equilibrio ottimale che non stanca l’occhio del giocatore.
    Graficamente parlando quindi Devil May Cry risulta vincente sotto ogni punto di vista, da ultimo il concept dei mostri e dei boss di fine livello, sempre ripugnanti e aggressivi, armati fino ai denti ed enormi. Una cosa da notare sta nel fatto che rispetto allo scorso episodio della saga i nemici risultano essere un po’ più statici. Non che siano fermi, al contrario, ma in Devil May Cry 3 ci siamo trovati di fronte a demoni con intenzioni bellicose e molto intraprendenti. La spiegazione sta nel fatto che comunque all’epoca veniva introdotta la variazione degli stili di combattimento, tra cui il Royal Guard. Appare ovvio che per sfruttare a pieno questa modalità di lotta ci dovesse essere un adeguamento dell’intelligenza artificiale degli avversari rivolta verso un’aggressività più spiccata. D’altronde, questo non vuole assolutamente significare che DMC 4 sia un gioco facile anzi, saprà dare del filo da torcere anche ai giocatori più smaliziati.

    Sounds good
    L’aspetto sonoro del gioco non ha nulla da invidiare alla sua controparte visiva. Le musiche sono ben realizzate e sottolineano gli avvenimenti che si svolgono sullo schermo con coerenza. Maestosa e poetica, la canzone che ci accompagna durante tutta l’introduzione ne è un esempio lampante. Durante i combattimenti si ha un brusco cambio di registro e da una musica quasi sinfonica e barocca, si passa a un ritmo martellante e metal, che dà brio e coinvolge ulteriormente il giocatore. Forse alla lunga la traccia metal risulta un po’ ripetitiva, ma una volta immersi nell’azione non ci si fa più caso, impegnati come si è a distruggere intere legioni di demoni inferociti!
    Il doppiaggio è in inglese sottotitolato e possiamo affermare che ci attestiamo su livelli discreti, senza infamia e senza lode. Abbiamo sentito di meglio, ma d’altro canto abbiamo sentito (anche troppo spesso) di peggio!

    Life is short…?
    DMC 4 è un grande gioco, su questo non ci piove, ma in più è anche un gioco grande! I livelli sono ben 20, a cui si sommano più di 10 missioni segrete sparse qua e là. Il livello di difficoltà è ben calibrato e cresce con il proseguire della storia, impegnando il giocatore per molte ore. A questo si aggiunge la psicosi da valutazione: chiunque sarà spinto a fare sempre meglio per guadagnare il maledetto grado S per ogni missione, facendo impennare a dismisura il fattore rigiocabilità.
    Come se tutto questo non fosse abbastanza, è stata allestita anche una classifica mondiale in cui chiunque può vedere il proprio ranking e cercare di raggiungere la vetta di questo Olimpo degli acchiappa demoni! Purtroppo questa è l’unica feature che sfrutti la connettività della console. Ci saremmo aspettati una avventura in cooperativa che avrebbe allungato ancora di più la longevità già enorme di questo titolo, rendendolo praticamente eterno. C’è però da dire che DMC è nato come gioco in single player e come tale continuerà a svilupparsi. E’ una sfida tra l’umano e i demoni che non può essere divisa con nessuno. Ma nonostante queste considerazioni, è palese che una virata verso il multiplayer sarebbe stata una sorpresa gradita che avrebbe fatto felice anche i giocatori più tradizionalisti.
    Un piccolo appunto va sul trattamento riservato al territorio europeo per la pubblicazione di una Collector's edition quanto mai scarna. Se i nostri cugini d'oltreoceano si sono potuti accaparrare un disco bonus con il Making Of e ben sei episodi dell'anime tratto dal videogioco, noi ci siamo dovuti accontentare di una confezione in metallo e di un booklet un po' più approfondito. A quanto pare non siamo dei veri collezionisti agli occhi della Capcom!

    The end
    Per tirare le somme, possiamo affermare che Capcom ama la saga di Devil May Cry e non vuole assolutamente che si perda la sua memoria. Ha sfornato l’ennesimo capolavoro, flessibile e maneggevole per la sua giocabilità, preciso nella realizzazione, dai compromessi minimi e che non lascia tregua al giocatore. In poche parole un must have per chiunque voglia riassaporare le atmosfere tipiche di DMC di cui siamo a digiuno da diversi anni e soprattutto per chi ancora non ha avuto modo di provare questo titolo.

    PRO
    • Storia intrigante
    • Giocabilità stellare
    • Grafica varia e dettagliata
    • Solo offline ma alta longevità
    CONTRO
    • Telecamera talvolta fastidiosa
    • Jingle metal ripetitivo
    • 5 giga di spazio e 22 minuti d'attesa per l'installazione
    SCREEN SHOT:




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    TRAILER:














    GAMEPLAY:













    Trama dei precedenti capitoli (a cura di vergil87)​


    DEVIL MAY CRY 3

    La storia è incentrata su di Dante, che ha appena aperto un negozio (un' agenzia investigativa), ma non ne ha ancora deciso il nome, quando gli si presenta un uomo alla porta con un invito non troppo simpatico, e come regalo una schiera di mostri pronti a far sudare 7 camicie al nostro eroe. Dopo ciò esce dal suo negozio ritrovandosi la città completamente distrutta e in lontananza vede erigersi dal profondo degli abissi del terreno una torre che, senza saperlo, era il punto di transizione tra la Terra e l'inferno che venne sigillato da suo padre Sparda, un leggendario cavaliere demoniaco ribellatosi al suo re Mundus e liberatore dell' umanità. Egli sigillò il mondo demoniaco, ma i suoi poteri,poichè di carattere oscuro, vennero confinati lì anche loro. La torre è stata riportata alla luce dal fratello gemello di Dante, Vergil (da notare che Vergil fa riferimento a Virgilio, personaggio della Divina Commedia che accompagna Dante nell'inferno). I due erano stati separati anni prima quando la madre fu uccisa dai demoni, e, incontratisi di nuovo ad un anno dall' inizio dei fatti narrati nel gioco, avevano mostrato sentimenti contrastanti: uno cacciatore di demoni, l' altro desideroso di aprire un varco tra il mondo demoniaco e quello umano (appunto tramite Temen-Ni-Gru, la torre). Adesso Vergil è accompagnato da un uomo di mezza età, Arkham (con connotati fisici particolari: oltre alla calvizia sono da notare gli occhi di colore rosso e blu e una sorta di enorme ematoma sul lato sinistro della faccia), il quale sembra saperla lunga su Temen-Ni-Gru. In particolare entrambi sembrano interessati ad avere entrambi gli amuleti (uno per ogni gemello), regali della madre. Dante, scalando i piani della torre, farà due conoscenze molto interessanti. Per prima incontrerà una motociclista (soprannominata da lui stesso Lady), la quale mostrerà una certa aggressività nei suoi confronti, soprattutto quando scoprirà la sua natura di mezzo demone. Ella infatti altri non è che la figlia di Arkham (presenta infatti i suoi stessi occhi: uno rosso e uno blu), desiderosa di vendicarsi di lui e di tutti i demoni. Arkham, infatti, anni prima avevacominciato la sua ricerca del potere assoluto cercando di diventare demone, ricerca che lo portò ad uccidere la moglie (il cui nome era Kalina Ann. Ciò ci viene dato dal omonimia con il bazooka di Lady, che ha appunto, come dice la descrizione nel gioco, lo stesso nome della madre) e quindi a scatenare la furia vendicatrice della figlia (il cui vero nome, che ci verrà detto proprio da lui, è Mary). Il secondo incontro invece riguarda Jester, un vero e proprio giullare con un senso dell' umorismo discutibile. Jester è per un lungo periodo del gioco un personaggio dal comportamento ambiguo . Non mancherà infatti di aiutare Dante con dei consigli su come proseguire e sui piani di Vergil, ma gli riserverà anche delle brutte sorprese, come l' aizzargli contro dei demoni. Giunto in cima alla torre, Dante affronta Vergil, ma lo scontro sarà vinto da quest' ultimo, che non esiterà a prendergli l' amuleto e ad infilzarlo con la sua stessa spada, la quale, però, a contatto col sangue di Dante, ne risveglia il potere demoniaco, rendendolo molto più forte. Successivamente vediamo Vergil e Arkham giungere al livello più profondo della torre, dove hanno un' accesa discussione a proposito del fatto che entrambi si rinfacciassero di non avere che dei poteri incompleti, finendo con l' uccisione di Arkham, che Vergil tende a sottolineare non essergli più utile. Il corpo di Arkham è ritrovato da Lady, raggiunta poco dopo da Dante. Dopo un violento sfogo, la ragazza si sente svuotata per non essere riuscita a consumare la vendetta e viene lasciata sola da Dante. Però Arkham si risveglia in fin di vita, e supplica il perdono della ragazza spiegandole di essere stato plagiato da Vergil a fare i suoi interessi e morendo poco dopo, dandole nuovo motivo di vendetta, ma stavolta nei confronti del mezzo demone. dante intanto prosegue, e dopo un' altra "chiacchierata" con Jester giungerà anche lui ai livelli inferiori della torre, dove trova Vergil che cerca inutilmente di attivare la torre sfruttando il suo sangue e il potere degli amuleti, al fine di rompere il sigillo ed ottenere gli spaventosi poteri del padre Sparda. Mentre infuria il combattimento vengono raggiunti da una rabbiosa Lady, seguita subito da un compiaciuto Jester, che rivela essere altri che non Arkham, che ha messo su questo inganno al fine di portarli tutti e tre lì ed usufruire degli amuleti, del sangue dei due gemelli e anche di quello di Lady, ferendola ad una gamba, visto che per il rituale richiede anche il sacrificio di un' umana, oltre che del sangue dello stesso Sparda. Aperto il portale demoniaco e sparito Vergil durante il crollo delle fondamenta, Dante si dirige verso la cima della torre per raggiungere l' accesso al mondo demoniaco e fermare Arkham, fermandosi solo per dissuadere Lady dal continuare poichè troppo debole. Giunto negli Inferi, Dante incontra Arkham, che, dopo averne ottenuto i poteri, assume le maestose sembianze dell' originale Sparda, salvo trasformarsi subito in un mostro deforme. Coadiuvato da un redivivo Vergil, Dante sconfigge la creatura, che perde i ciondoli e la spada di Sparda. Arkham verrà gettato nel mondo umano, dove viene definitivamente ucciso a colpi di pistola da Lady, che, pur essendo soddisfatta, non può fare a meno di piangere. Dante e Vergil, intanto, recuperano i rispettivi amulete e quest' ultimo anche la spada del padre, e, per prendere anche l' amuleto del fratello, ingaggia un combattimenti furioso con quello. Dante trionfa ferendolo gravemente, e Vergil, abbandonata la spada, decide di restare nel mondo demoniaco, poichè era la terra del padre, gettandosi nel vuoto davanti ad un dante con l' amaro in bocca... Eliminati insieme gli ultimi demoni, le strade di Dante e Lady si separano: lei continuerà ad eliminare i demoni rimasti e lui si dedicherà alla sua attività con l' agenzia investigativa, non prima di battezzarla "Devil May Cry"...
    Da notare che nei titoli di coda si vedrà che Vergil non è morto nella caduta. Egli è infatti arrivato in una zona profonda degli inferi dove si troverà faccia a faccia con Mundus, il suddetto re degli Inferi, e partirà alla carica memore delle imprese del padre (salvo essere sconfitto e riapparire come essere succube a Mundus, Nelo Angelo, nel capostipite della serie).


    DEVIL MAY CRY 1

    La storia è incentrata sul destino di Dante, il proprietario di un'agenzia che combatte i demoni, chiamata inizialmente Devil May Cry. Dante si occupa dell'agenzia solo per poter trovare e distruggere i demoni che hanno ucciso sua madre. Ha inoltre un fratello, Vergil, di cui inizialmente non si sa molto.
    Dopo una breve introduzione una strana donna di nome Trish, convince il protagonista a cercare e uccidere Mundus, un diavolo malvagio all'interno di una lontana fortezza situata su un’isola. Nel suo pellegrinaggio Dante scoprirà parte della verità sul suo passato e su Sparda, suo padre, e incontrerà sul suo cammino alcuni potenti demoni, tra cui Nelo Angelo che in realtà altri non è che il fratello di Dante, Vergil. Inoltre si scopre che Trish, nonostante la somiglianza con la madre di Dante, è un demone mandato da Mundus per portarlo sull’isola e sconfiggere il figlio di Sparda. Ma lei si rivela non essere cattiva, poiché verso la fine del gioco salva la vita a Dante e gli riferisce la verità su di lei tra le lacrime (da qui Devil MAY Cry, ossia “ Il Diavolo può piangere”).
    Nella battaglia finale tra Mundus e Dante, quest’ultimo, anche grazie all’aiuto di Trish, riesce a sconfiggere il malvagio antagonista. Mentre l’isola crolla, Dante e Trish salgono su un piccolo aeroplano e si riescono a mettere in salvo. Il primo capitolo si conclude con i due protagonisti che, una volta ritornati al negozio del giovane demone, ricevono una chiamata da un cliente, e se ne vanno a sconfiggere nuovamente altri demoni mentre si nota alle loro spalle che il negozio adesso si chiama “Devil Never Cry”.


    DEVIL MAY CRY 2


    DMC 2 inizia con Lucia e Dante che entrano separatamente in un museo dove è custodito un importante oggetto chiamato Medaglia. Dopo aver sconfitto un gruppo di demoni nel museo, Lucia invita Dante a seguirla sull’isola di Dumary, dove Dante incontra Matier, madre di Lucia.
    Matier rivela che in passato ha combattuto al fianco di Sparda, padre di Dante, per difendere l’isola dai demoni. Matier chiede aiuto a Dante per combattere Arius, un uomo d’affari che vuole conquistare il mondo usando poteri demoniaci. Dante lancia una moneta e decide di aiutare Matier. Quando Dante si allontana, Matier e Lucia parlano dell’Arcana, la serie di oggetti di cui Arius ha bisogno per riuscire ad ottenere il potere di Argosax.
    Lucia affronta quindi Arius, che rivela che Lucia è una sua creazione, Lucia si prepara ad attaccare Arius, ma questi usa i suoi poteri per liberarsi di lei. Poco dopo, Dante incontra Lucia e riceve da lei l’ultimo degli Arcana, prima che la donna lo abbandoni. Dante incontra Matier e tenta di cederle l’Arcana. Matier, invece, gli chiede di usare l’Arcana per salvare Lucia, che è tornata a sfidare Arius. Dante lancia di nuovo la moneta, ottiene testa e parte alla ricerca di Lucia.
    Nel frattempo, Lucia entra nella torre di Uroboros e attacca Arius, ma viene catturata dal demone. Dante arriva, consegna l’Arcana in cambio della libertà di Lucia e attacca Arius. Per salvarsi, Arius costringe Dante a decidere se salvare Lucia o ucciderlo. Lucia, preoccupata per il sacrificio chiesto a Dante e combattuta con se stessa, si chiede come riusciranno a fermare Arius. Dante le dice di non preoccuparsi, assicurandola che troverà una soluzione. Dante lascia una Lucia pensierosa mentre si allontana per sconfiggere Arius. Poco dopo arriva Matier che tranquillizza Lucia e decide di unirsi alla battaglia contro Arius. Quando Dante arriva, Arius stà eseguendo il rituale che lo renderà immortale. Dante non mostra segni di sconforto e aspetta sicuro di sé.
    Inizia quindi un altro combattimento, in cui Dante sconfigge Arius usando le sue pistole. Fuori, Lucia chiede a Dante di ucciderla perché teme di diventare un demone. Prima che il dilemma sia risolto, un enorme flusso di energia colpisce la torre, aprendo un portale verso il mondo dei demoni. Dante e Lucia discutono su chi debba entrare a chiudere il portale dall’interno e Dante propone di lasciare la decisione alla sorte. Dante lancia la moneta, che atterra nuovamente su testa: Dante lascia la moneta a Lucia, quindi attraversa il portale per affrontare Argosax.
    Dopo la partenza di Dante, Arius ritorna in vita dotato di poteri demoniaci. Lucia affronta Arius e riesce a ferirlo. Arius cerca di distrarla, ma la sua tattica fallisce e Lucia lo sconfigge. Nel frattempo, oltre il portale, Dante affronta e sconfigge Argosax. Trovando il portale chiuso dietro di sé, Dante si addentra nel regno dei demoni su una motocicletta.
    Al termine del combattimento, Matier prova a tranquillizzare Lucia sul destino di Dante ricordandole che Sparda è tornato sano e salvo da una missione simile. Lucia osserva la moneta lasciata da Dante e scopre che i due lati sono identici. Qualche tempo dopo, nell’agenzia di Dante, Lucia stà pensando proprio a lui. Sentendo il rumore di una motocicletta, Lucia esce a controllare. Sarà Dante o no?? La risposta è lasciata all’interpretazione del giocatore.


    SEVERAMENTE VIETATO SPOILERARE IN QUESTO THREAD!!!
  2. vergil87

    vergil87 The Joker

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    Complimenti Neme per l'apertura del 3d ufficiale!!

    Per quanto riguarda il gioco, ho preso oggi la Limited.

    Per ora sono arrivato al quarto capitolo, che dire:
    FANTASTICOOOOOOOOOOOO!!!!!
    Da sottolineare:
    1) Dante è tamarrissimo cn la barbetta
    2) Nero è tamarrissimo (anche senza barbetta)

    Allora, per quanto riguarda il gioco, finalmente un ritorno al passato: le ambientazioni, lameno quelle che ho visto fin'ora, sono molto simili a quelle bellissime del primo capitolo. Inoltre ci sono, come nel primo, diiamo piccoli "indovinelli", nel senso che: x sbloccare una cosa ti servono delle statuette, intanto ne raccogli una che ti sblocca un potere e la puoi usare x sbloccare dei passaggi e nuovi poteri e via così....
    Poi:
    le abilità non si sbloccano + con i Red Orbs, che ora servono per comprare gli oggetti, ma bensi con degli Orbs speciali che ti dà alla fine di ogni schema in base al tuo rendimento, ai nemici uccisi, in base allo stile, al tempo di gioco ecc.
    Con questi Orbs speciali puoi sbloccare nuoi potenziamenti relativi:
    alla Red Queen (laspada)
    alla Blue Rose, una pistola BELLISSIMA (e ovviamente tamarra)
    al Devil Bringer
    alle abilità di Nero (tipo: corsa, doppio salto ecc.)

    Inoltre, ho notato con piacere la grandissima varetà di mosse e colpi utilizzabili, tutti bellissimi da guardare e tamarrissimi (ovviamente).
    Inoltre, il Devil Bringer no è uguale x tutti i nemici: per esempio, con i mostricciattoli iniziali usando il Devil Bringer li schiaccerete per terra, conntro quegli angeli di ghiaccio potrete farli roteare e scaraventarli ecc. Quind ogni mostro ha un modo diverso per essere abbattuto col Devil Bringer
    Infine, gli stili ancora li devo sbloccare, ma leggendo il manuale ho visto che sono sempre Trickster, Royalgurad, Swordmater e Guslinger (poi magari ce ne saranno altre, almeno nel manuale delle istruzioni faceva vedere queste).

    Infine piccola osservazione: l'online.
    Nel menù di rete potremo consultare le classifiche dei giocatori organizzate in base al livello di difficoltà e altri obiettivi raggiunti. Nel menù sono presenti:
    Classifica, Storia Personale e Storia di un Amico.

    Per ora è tutto, appena scopro qualcosa di nuovo andando avanti nel gioco, scriverò e commenterò.

    Ciao a tutti!!
  3. Ka.

    Ka. Tribe Member

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    Parlatemi della modalità online, in che consiste? modalità coop? o solo guardare le classifiche??
  4. katadani

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    vergil87 ce l'ho anche io!!!:D troppo figo..preso ieri sera alle 8 da mediaworld dopo aver girato ben 5 negozi..azzo ma ne è valsa la pena..preso la limited a 74,90:asd: adesso sono appena al secondo livello..VERAMENTE STUPENDO!!!
  5. vergil87

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    Solo classifiche.
  6. Ka.

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    delusione... :cry:
  7. snake_17

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    si ma le classifiche sono mondiali,oppure limitate ai confronti con amici che si hanno su psn?
  8. dario92

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    classifiche penso mondiali.....ho appena battuto il boss che sembra una rana.....combattimento spettacolare!!!!!:D :D :D :D secondo me 75 euro (special) li vale tutti!!!!:D :D
  9. Tyler Durden

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    Appena lo prendo aggiungetemi voi o vi aggiungo io così do un'occhiata alla vostra classifica
    Intanto per me,per Neme e tutti quelli che ancora non c'è l'hanno-1, manca poco!
  10. snake_17

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    domani vado da ELDO spero che c'è l'abbia perche cosi lo pago 60€ invece di 70€
  11. vergil87

    vergil87 The Joker

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    Sono al sesto capitolo, per ora è davvero bellissimo!! I boss poisono fantastici!! Fatti in maniera impressionante.
    Peraltro andando avani nel gioco, ho notato che alcuni mostri somigliano in maniera inceredibile a alcuni nemici del primo capitolo!! Finalmente si comincia a ragionare!!
  12. snake_17

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    hanno capito finalmente che la strada per il successo si trovava nel passato, se solo il team del secondo capitolo avesse capito questo :asd:
  13. vergil87

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    Che fantastico, ho sbloccato l'abilità di trasformarmi in demone!! Tamarrissimo!!
  14. neme23

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    ahahahahahahah
    mai l'attesa per un gioco è stata così snervante!!! :D

    e se sto così per devil may (che cmq è un grandissimissimo gioco) figuriamoci quando staranno per uscire RESIDENT EVIL 5 E SILENT HILL V...mamma miaaaaaa :D

    vergil ho inserito la trama che hai preparato tu in questo thread, appena ultimi la trama del secondo mandamela tramite MP che edito il primo post.
  15. dario92

    dario92 Tribe Member

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    esatto se si preme L1 appare una forma demoniaca.......devo di che nero è un gran figlio *****......è per questo che lo adoro....capcom ha fatto un gioco di altissima qualità!!!!:D :D :D il mio voto 10+!!!
  16. Tyler Durden

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    Una sola domanda come vi sembra la difficoltà: è ben calibrata? è difficile? o il game over si vede molto raramente?
  17. dario92

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    secondo me è abbastanza equilibrata...:D :D ...comunque all inizio puoi scegliere 2 livelli di difficoltà:
    -umano
    -cacciatore di demoni ( non mi ricordo bene il nome)
    :D :D
  18. neme23

    neme23 Under my umbrella (Ella ella ella)

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    si vede che non avete mai giocato a devil may cry..inserire una modalità online snaturerebbe il gioco!!
    secondo me è già perfetto così com'è!
  19. IgA

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    Domandina facile facile;)
    che differenze ci sono tra la normal e la special edition oltre al box in acciaio?
  20. dario92

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    cè solo un artbook..........ma tanto per 5 euro in +......comunque esatto non ci starebbe mai e poi mai un on-line in devil may cry.....:D :D ..il gioco è stupendo cosi come è!!!