[Thread Ufficiale] Waiting For PS4 & Xbox One

Sul kinetct Marc Whitten :

Spero che i livelli di pre-order e sondaggi rimangano ancora bassi per One cosi magari tolgono pure staffare .

Sono l'unico a cui non frega na ceppa di avere il kinect in bundle? Io i gusti li capisco sia chiaro ma qui si sta forzando un po' la cosa gisuto per continuare a spingere critiche ragazzi...
A me il kinect é piaciuto e mi ha fatto divertire...era da EONI che non ricordo di aver giocato a qualcosa iniseme alla mia famiglia oltretutto! l'unico problema era la sua macchinosità che mi ha fatto desistere ma con questo la storia sembra essere cambiata parlando di prestazioni e probabilmente semplicità...

Poi se uno spende 399 per una console, una volta nel ballo puo' spenderne anche altri 100 imho ma li dipende dalle possibilità di ognuno ovviamente...ma su una cifra simile non vedo sto divario agghiaccainte

EDIT: delucidazione sul nuovo plus+

Guarda che il plus lo erediti da ps3 o da vita come il live da 360.................

Altre delucidazioni sulla cosa, si torna alle licenze (magheggi) e addio share dei titoli, patch al lancio (anche qui disponibile attraverso smartphone o tablet) e region free:

Ah quindi é al stessa cosa! credevo fosse un plus completamente differente comunque il mio discorso sul divario di prezzo non cambia, sempre imho

L'Online Pass non torna, nemmeno su Xbox One
Electronic Arts non cambia idea sull'addio al "ticket" per i giochi usati.

Ora pero' mi tocca frenare gli orgasmi su Fallout 4...ufficiale Bethesda:

peccato!

Arrivano le prime reazioni dopo l'annuncio di ieri, con cui Microsoft ha messo fine alla querelle sull'utilizzo di DRM per limitare l usato su Xbox One.

"GameStop accoglie con piacere l'annuncio di Microsoft sui cambiamenti delle funzionalità per la sua console next-generation, Xbox One", ha spiegato un portavoce a Polygon.

"Questa è una grande notizia per i giocatore e facciamo un applauso a Microsoft per aver capito i consumatori e l'importanza del mercato dell usato".



Essere costretti dalla CONCORRENZA, e sopratutto, DAI CLIENTI (che sono il TUO target) a cambiare un'intera policy alla base di un progetto a lungo termine e ad altissimo investimento è una batosta che si ricorderanno A VITA.
Segno che in fondo in fondo, il mercato ancora comanda...e non puoi imporre le tue inculate facendole passare come "vantaggi".


Sono davvero contento, perchè questa notizia non va vista in ottica "console war" (ms brava ms merda) ma come uno scossone pazzesco da parte del mercato all'industria: con quest'ondata (ENORME) di polemiche abbiamo fatto capire che:

-vogliamo un gioco fisico
-volgiamo che sia di nostra proprietà
-vogliamo prestarlo/venderlo
-vogliamo pagarlo il giusto
-non volgiamo limitazioni
etc etc etc

Sono estremamente contento anche del fatto che ci sia stata una scissione di mercato tra i videogicoatori seri e utenza stile Apple,
queste concezioni finanziarie devono rimanere due cose assolutamente separate per il bene dei vg.

Beh dai adesso la cosa si farà più interessante...
A parte sto cloud che ancora non mi quaglia

Spero che tutto sto casino finisca il prima possibile e si cominci a giudicare le console dai titoli che offrono e differenze sui multi.

Chissà, magari nella Xboxone ci cagano dentro anche un auricolare

Spoiler

lo so sto sognando

http://console-tribe.com/news/bleszinski-commenta-la-nuova-politica-di-microsoft-con-xbox-one_28533/

CliffyB: Sony ha costretto Microsoft a cambiare idea
E non gli utenti, secondo il co-creatore della serie Gears of War

Cliff il genio rosicone comunque secondo me una cosa include l'altra, ovvio che se la tua strategia fa acqua da tutte le parti e la stragrande maggioranza dell'utenza va alla concorrenza devi cambiare.
Quindi MS ha fatto idetrofront SI per colpa della concorrenza e SI per riprendersi gli utenti scontenti che insistentemente in questi mesi glielo ha fatto notare
Direi un buon 50%Sony e 50% utenza su sta cosa

L'utenza ha avuto la meglio, ma io tutta st'inculata asd non la vedevo ripensandoci.
Secondo me c'erano comunque pro e contro in questa cosa.
Nel senso che se mi davano la possibilità di scambiare titoli con 10 amici mi andava bene; per i giochi single player sarebbe stato ottimo... per i multi assolutamente no.
Ora voglio la prova cloud... e per quanto riguarda la PS4 la voglio vedere internamente. So timidi sti ragazzi.

Cliff pensasse a dare consigli alla EPIC e alla People Can Fly per fare un Gears come si deve per One

Mark Whitten, responsabile di Xbox Live, ha svelato alcuni retroscena sulla decisione di Microsoft di abbandonare il DRM che avrebbe limitato l'utilizzo dei giochi usati su Xbox One.

Tra i principali promotori di questa scelta ci sarebbe stato Don Mattrick, boss della divisione Xbox, che pubblicamente si era comunque speso tanto per la nuova visione di Microsoft.

"Volevamo raccontarvi la storia completa", ha dichiarato Whitten.

"Sapevamo che la nostra storia completa era stata parzialmente raccontata alla presentazione di Xbox One e parzialmente all'E3. Volevamo farvela ascoltare e mostrare i grandi giochi che sono in arrivo. L'abbiamo fatto e la gente ci ha dato tantissimo feedback".

Ciononostante, rimane invariato il discorso sul cloud.

"Devi essere connesso" affinché questo funzioni. "Tutte queste cose che richiedono Internet richiederanno che la console sia connessa. Vogliamo e ci aspettiamo che gran parte dei giocatori usi queste funzionalità, ma vogliamo anche dare una scelta per poter giocare offline".

Spoiler

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Spoiler

Il libero mercato è un qualcosa che raramente viene associato a questioni "alte" come i principi morali, la capacità di aggregazione e d'influenza delle masse o la possibilità di configurare eventi "storici" che in qualche modo lasceranno un segno e cambieranno il corso della nostra società.

Eppure oggi abbiamo avuto la dimostrazione che tutto questo può succedere, che persino un settore considerato "leggero" come quello dei videogiochi e dell'intrattenimento, può regalarci momenti di grande significato, in un certo senso "politico" e di grande cambiamento.

Mentre vi scrivo, la notizia è ancora calda, consegnataci pochi istanti fa dal post ufficiale di Don Mattrick sul sito Xbox, intitolato "le vostre opinioni contano". Microsoft ha ufficialmente abbandonato qualsiasi blocco sugli usati, ogni politica di connessione alla Rete obbligatoria e persino il blocco regionale sulla sua prossima console, l'Xbox One.

Avete letto bene: contrariamente a quanto detto fino ad oggi, sulla prossima Xbox sarà possibile scambiare, prestare e rivendere liberamente i giochi proprio come avviene su Xbox 360 (e qualsiasi altra console nella storia). Inoltre, non sarà necessario collegarsi alla Rete ogni 24 ore per poter continuare a giocare (sarà richiesta solo una connessione una tantum al primo avvio dell'hardware, probabilmente per creare o registrare il profilo utente) e, come caratteristica "bonus", sarà possibile far girare giochi americani sulle console europee e viceversa. In sostanza, i giocatori vinto.


Mesi prima di giungere sul mercato, l'Xbox One era già diventata un meme, oggetto di scherno e rabbia da parte del popolo di Internet.
Hanno vinto un braccio di ferro che è cominciato immediatamente dopo l'annuncio ufficiale delle politiche restrittive e anti-consumer che Microsoft aveva in mente di adottare per il suo prossimo hardware. Dinnanzi alla vera e propria rivolta che si è scatenata sui siti, sui forum e sulle pubblicazioni di mezzo mondo, condotta da utenti infuriati ed editorialisti sferzanti, Microsoft ha prima tergiversato, rilasciando interviste e dichiarazioni contraddittorie o elusive, poi reagito con arroganza ("se non vi piacciono le politiche always-online, tenetevi l'Xbox 360"), e infine ha tentato di indorarci la pillola, presentando i requisiti online come una "feature" e il blocco degli usati come un qualcosa di necessario per proiettarci nel "mirabolante futuro" del mondo interamente digitale.

"I consumatori hanno reagito in maniera talmente forte e netta da non lasciare spazio a fraintendimenti"
Ora, alle ore 23:30 circa del 19 giugno, anche quest'ultima maschera è infine caduta. È caduta rivelando l'ovvio, ossia che le imposizioni disegnate da Microsoft erano solamente mirate a rendere il business dei videogiochi un luogo più controllato e controllabile, in cui le esigenze dei publisher potessero contare più dei diritti dei consumatori: all'aumentare delle une, si era pensato di far corrispondere una diminuzione degli altri. La logica di Microsoft a questo punto probabilmente era "il pubblico si lamenterà, urlerà, strepiterà... ma poi, alla fine, comprerà comunque una Xbox One".

Quante volte abbiamo letto dichiarazioni del genere, anche nei nostri stessi forum da parte di semplici utenti, convinti che alle lamentele della gente non sarebbe poi, alla prova dei fatti, corrisposto un atteggiamento coerente e determinato? Ebbene, stavolta è andata in modo diverso. Stavolta "i consumatori" hanno reagito in maniera talmente forte e netta da non lasciare spazio a fraintendimenti. E il castello di carte messo in piedi da Microsoft è crollato miseramente.

E sia chiaro: un retro-front così clamoroso da parte dei vertici Microsoft può significare solo una cosa: la "potenza" della "cloud", la "centralità dell'esperienza online" e tutto il resto non erano poi così importanti. Perché, se veramente il sistema fosse stato disegnato intorno a questo tipo di feature, facendo di esse una filosofia fondante vera e propria, non avremmo mai assistito ad un'inversione a "u" del genere, così poco tempo prima del lancio sul mercato: sarebbe stato un suicidio ancora peggiore che non mantenere politiche in larga parte rigettate dai gamer.


Prima che Sony annunciasse la sua politica sugli usati, Internet aveva preso di mira anche PS4, con la campagna twitter #PS4noDRM.
Quello che è successo oggi, non lasciatevi ingannare, è un fatto storico. In un mondo dell'intrattenimento che persegue sempre più ferocemente politiche restrittive nei confronti degli utenti, la reazione del "popolo di Internet "(ma non solo) alle politiche di Xbox One è uno schiaffo in faccia non soltanto a Microsoft, ma a chiunque avesse in mente di implementare sistemi simili per i propri prodotti.

In un settore, quello del "diritto d'autore", alla disperata ricerca di nuovi modelli di business per tornare a proliferare come un ventennio fa, quello che è successo oggi potrebbe essere l'indicazione di una nuova strada. Il messaggio dei consumatori è stato semplice, diretto e forte: la "crisi" ci ha reso più consapevoli, per certi versi più spietati, di certo meno disposti ad arretrare su questioni come i nostri diritti di consumatori, e il sacro diritto di perseguire la convenienza maggiore tra le offerte che il mercato ci propone. Se qualcuno crea un prodotto basato su dinamiche "sospette", noi semplicemente non lo compreremo.

"Non devono essere state semplici le ultime 24 ore nel quartier generale di Redmond"
Non devono essere state semplici le ultime 24 ore nel quartier generale di Redmond. Senz'altro, la retromarcia appena effettuata è indice di uno dei più grossi passi falsi compiuti nella storia recente dell'industria. Ma è anche un segnale di speranza. La speranza che Microsoft abbia preso questa sua decisione non solo perché messa alle strette da una situazione di "stallo messicano" dalla quale non avrebbe potuto uscire vincitrice. La speranza che non abbia solamente contato i 13 milioni di click realizzati in pochi giorni dal filmato sullo sharing di giochi per PS4 (che è diventato virale trasformandosi in uno dei capolavori di marketing "a costo zero" della storia recente).

La speranza è che Microsoft, e con lei tutti i giganti dell'industria che stavano o stanno per mettersi sui suoi stessi binari, abbia capito. Abbia capito che l'unica via perché il mercato possa tornare a crescere è quella di coccolare i propri clienti, di invogliarli ad acquistare i propri prodotti, non quella di trovare modi sempre più subdoli ed efficaci per "costringerli" a farlo, per poi limitarli il più possibile nella propria libertà di utilizzo del prodotto acquistato.

"Le nostre opinioni contano", Microsoft. Siamo felici che te ne sia ricordata.

E mi pare abbastanza ovvio,vorrei vedere se qualcuno pretende di fare i Party offline

Visto che ora non c'è l'obbligo di connessione il problema non si pone,se le robe del Live non ti interessano non logghi.

L'implementazione cloud mi va stra bene, nessun pregiudizio in merito...la cosa che mi pesava di più era appunto il non poter scegliere se stare offline o online (anche se ripeto...sono sempre online)
quindi per me il problema é abbondantemente risolto adesso aspettiamo i confronti tra le piattaforme!