Siamo tutti un po' banali?

Quindi non siete originali.

La vedo abbastanza difficile ad esserlo,se lo sei devi essere unico nel mondo...nel vero senso della parola

Beh, pensaci bene, se tu fossi davvero UNICO nel mondo, quindi da solo, saresti uguale al 100%, al 100% della popolazione mondiale, l'antitesi dell'originalità.

siamo tutti diversi e tutti "originali" quando pensiamo con la nostra testa.

in fondo cos'è la banalità, se non la copia pedissequa di una strada già intrapresa da altri, senza però metterci nulla di nostro?

quanti cantautori, usando magari le stesse linee melodiche, appaiono diversi ed originali, per via di un proprio stile, una propria visione del mondo estraniata in versi, una propria visione artistica?

il pensare, se non orginali, ci rende tutti "personali", quindi non-banali.

Bisognerebbe tirar fuori Begson e la teoria dello slancio vitale (ripresa anche da Pirandello)... domani, se mi ricordo, scrivo due righe per spiegare meglio!

senza offesa, ma avrei messo la mano sul fuoco che con questa premessa le risposte avrebbero avuto questo tono
Per me sì, siamo tutti banali, a partire da quelle cavolate che condividiamo su facebook.
E' chiaro che ogni individuo è unico, e che nessuno pensa di se stesso che possa essere banale, messa così suona come se banalità fosse sinonimo di stupidità, ma il punto, secondo me, non è questo.
Il punto, a mio avviso, è se abbiamo veramente qualcosa da dire, qualcosa che non sia banale, inteso come qualcosa che non sia stato già detto, e che almeno nel nostro piccolo, ci aiuti a migliorare.
In questo senso è quasi una sfida, che forse vale la pena accettare, giusto per non giocarci del tutto quel po' di cervello che ci resta.
Ovvio che difronte ai grandi guru come celentano o fabio volo, il mio discorso si smonta

Nella vità bisogna essere un pò banali.
Non si deve prendere tutto sul serio, bisogna cercare di essere sempre sereni.
Meno egoisti sopratutto, il mondo và a rotoli perchè le persone pensano solo a se stessi e non al prossimo.

" e ora che sono stupido si sta da Dio, mi rendo conto che ero intelligente solo io "

questo sono io

ho sempre schifato la massa e il loro scomodarsi di fare qualcosa solo se lo vedono fare agli altri...non so quante puttanate ho visto in questi ultimi anni,ma credo che la moda delle ragazzine che sono diventate tutte fotografe con la loro reflex in mano mi basta....ci sarebbero anche quella di spacciarsi patito o intenditore della professione di quella persona che è morta...ma non voglio attirare l'attenzione di qualche moralista o fan del momento
non dimentico nemmeno i moralisti di quello schifo di feisbuc o chi si spaccia qualcuno scrivendo frasi prese da altri o condivindendo link idioti
e cmq non mi sento alternativo o originale e ne tantomeno più intelligente o banale....a differenza di loro io sono agisco per passione..loro per iniziativa della massa..come le pecore

Pur apprezzando le risposte, volevo sottolineare un particolare aspetto: quanto conta NON essere banali? Si mente anche per non sembrarlo? Prima leggevo una cosa che ha scritto un tizio sulla sua bacheca, il cui senso era questo: Scegliere questo film sarebbe stato troppo banale, quindi scelgo quest'altro.
Che ne pensate?

se diceche è banale fa bene a guardarne un'altro.. sotto quale valutazione però mi è ignoto :/

non essere banali è un impresa.. o sei ribelle o sei di massa.. io sto nel mezzo.. non so perchè.. faccio solo quello che mi piace e conviene, dei pareri esterni (escluso quello lavorativo/professionale, di cui per forza maggiore bisogna tener conto) me ne fotto..

la gente che ti indica o indica altri giudicandoti/li come diverso mi restano sui coglioni.. poi ognuno fa ciò che crede.. purtroppo.

penso che si fa troppe seghe mentali...deve scegliere il film che più lo stuzzica dalla curiosità non il film alternativo...questa propio non ha senso,per me
uno è libero di essere quello che vuole...pecora o alternativo...io non mi ritengo nessuno dei 2 ne tantomeno trascorro la vita impegnandomi a essere forzatamente diverso dagli altri
io ho le mie passioni e non mi frega se sono diverse o infantili da quelle delle massa...mi rendono felice? soddisfatto? le faccio
secondo me non bisogna domandarsi un bel niente e vivere la vita come meglio si vuole
come ho già ripetuto prima mi fa solo un po sorridere il fatto che molti facciano qualcosa solo se la fanno altri
quindi non conta ne essere banali,non banali o originali....conta essere se stessi e ovviamente felici

Io personalmente mi preoccupo così poco degl'altri, che potrei essere la persona più banale del mondo e non me ne accorgerei.

Che scegliere un film in base a quello è triste. A meno che non avesse scritto che IL FILM era per lui troppo banale (nel senso di disimpegnato) e allora ci sta in quanto gusto personale.

Non essere banali conta SOLO se e quando la riuscita di quello che devi fare è legata a quello. Per tutto il resto delle cose diventa solo una fisima, una tara mentale (che probabilmente a varie misure abbiamo tutti, di tanto in tanto).

Io personalmente, nella mia quotidianità non credo di trovarmi mai pensare se quello che faccio è banale, tantomeno quindi cambio scelta in base alla risposta (che non c'è perchè non c'è la domanda).

Posso non vedere un film perchè lo reputo cretino. Per dire, un cinepanettone non lo guardo perchè imho son 8 euro buttati (in TV però se capita li vedo volentieri) ma di certo non li evito per mentalità "chic" e snob bollandoli come roba banale di bassa lega.

Il mondo è un parco giochi e quando siamo piccoli ne siamo consapevoli purtroppo crescendo ce ne dimentichiamo e finiamo per perdere di vista un particolare: vivere.


Okay ora posso andare a dormire, si è fatta ora....

Come promesso, estrapolando il concetto dal mio manuale di letteratura
italiana, ove il concetto è espresso in maniera chiara e puntuale, vi
parlo della concezione vitalistica ~ alla base della visione
pirandelliana del mondo e comune alle filosofie di Bergson e Simmel:

L'ho fatta breve, sia perché altrimenti sarebbe stata troppo lunga, sia perché mi ero stancato di scrivere

Non è essere banali è too mainstream. Per essere davvero alternativi bisogna non esserlo

Certe volte mi verrebbe da faculare certi autori considerati importanti data la almeno apparente banalità delle loro teorie.

In pratica qui si dice che c'è un mondo che va per conto suo con noi dentro e che il volerci "etichettare" è tutta una nostra fisima e che queste etichette non stanno solo su di noi ma anche sugli altri il tutto moltiplicato per ogni persona.

Cosa c'è di diverso dal banalissimo concetto di oggettività e soggettività? Mi sfugge qualcosa?

Coin mi dispiace, ma questa volta, per me, hai toppato alla grande. Banalizzare il pensiero di un'illustre autore come Pirandello, o delle forme di pensiero espresse dai filosofi a cui si ispira, non è giusto. La disgregazione dell'io, la frantumazione delle certezze, i capisaldi del pensiero positivista che si fanno labili, la ragione che non ha più schemi intepretativi atti a razionalizzare ed interpretare ciò che lo circonda, l'esistenza in un modo in perenne ed incontrollabile trasformazione che ha effetti destabilizzanti e nichilistici sulla psiche e sull'identità del soggetto, annientandolo in una serie di frammenti incoerenti in un Tutto che non c'è - superando anche l'esaltazione assolutistica decadente - e il molto altro ancora presente in questo questo il processo creativo, logico, a-logico, pre-logico, non è semplicemente il risultato di una somma di constatazione ovvie, fulminee, e perciò banalmente manieristice e superflue, anzi; imputare di "semplicità" l'assodato, ora, non mi sembra corretto, intellettualmente parlando.