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I "Lettori" di Console-Tribe

Discussione in 'Libri, Manga e Fumetti' iniziata da Tyler Durden, 4 Gennaio 2012.

  1. NinoTheDon

    NinoTheDon DNF

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    Io leggo.

    Ho da sempre amato i romanzi Fantasy di M.Weis e T. Hickman, di cui ho letto tutta la saga dragonlance (anche alcuni romanzi non scritti da loro). Grazie al Fantasy ho letto anche il libro che rimane il mio preferito: Il signore degli anelli, ed ora che uscirà Lo Hobbit al cinema credo di papparmi il libro prima dell'uscita a fine anno.

    Inoltre ho sempre amato i romanzi avvocateschi di J. Grisham (Il socio, Il rapporto pelican, L'avvocato di strada ecc..) ed anche i romanzi storici di Ken Follet, primo tra tutti "I pilastri della Terra".
    Recentemente ho letto "L'arte della Guerra" di Sun Tzu, dove si ritrovano, se letti nella maniera giusta, anche dei consigli di vita...

    Leggo in vacanza, quando sono a casa quasi mai, leggo quando ho molto tempo, LOTR l'ho letto in 1 settimana di vacanza, I pilastri della terra anche, e sono circa 1300 pagine l'uno! questo perchè mi piace AFFONDARE nel libro, immergermi a fondo in ore di lettura ininterrotte, favorendo anche il ricordo delle situazioni vista la mia memoria da cerebroleso :asd:
  2. TinO84

    TinO84 Tribe Member

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    beh, ma qualche riferimento in più non farebbe poi male, saltando un paio di ore riservate alla "solita" parafrasi, qualche accenno del periodo storico non sarebbe una cattiva idea.

    discorso "fregnacce" sulla poesia, è impossibile far studiare poesia senza le sue basi, è come spiegare storia senza alcuni secoli poichè "noiosi". semplicemente è il sistema scolastico che ti obbliga a velocizzare tempi e metodi, senza poter familiarizzare e comprendere a fondo le varie strutture, basandosi troppo sugli autori in sè (tipo come con le figurine, Pascoli l'ho fatto, Manzoni celo, Verga celo, Carducci manca).
  3. Manux_85

    Manux_85 FFXIII e FFXIII-2 ADDICTED

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    non dico che non servano... le basi servono eccome!
    dico solo che se si passasse meno tempo a parafrase e a stare a guardare ogni minima cosa forse si riuscirebbe a leggere e apprendere con più piacere la "filosofia" dietro certe opere!

    ad esempio...una volta che capisci tutte le strutture delle poesie, le rime, etc. per testi come la divina commedia si potrebbe anche andare un po' più spediti da quel punto di vista ed analizzare altri punti di vista!
    parlando per esperienza personale, ogni volta per me la divina commedia era un trauma, ma non per il contenuto (poiché quello mi piace molto), quanto perchè passavamo magari una intera lezione su una singola parte solo per stare ad analizzare la rava e la fava di essa!

    ma che mi frega a me se il finale di una strofa viene ripreso 20 strofe più avanti?? :asd:
    da un testo del genere si potrebbe fare ben altra tipologia di analisi (come ad esempio dal punto di vista storico e sociale, nonchè letterario)...

    per portare un esempio, è come se si prendesse la trilogia del signore degli anelli e si stesse ad analizzare ogni singola battuta sotto il profilo grammaticale e delle lingue sviluppate! :asd: tutto molto bello, ma se si fa così si finisce per guardare solo la forma tralasciando il contenuto (e sai che palle! :asd:)

    IMHO, ovviamente :D
  4. Evil_Sephiroth

    Evil_Sephiroth Tribe Active Member

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    imho la metrica e le rime e ecc servono solo a chi pensa di continuare a studiare letteratura...

    per una persona normale sarebbe meglio studiare i contenuti e le analisi sul contenuto, non la forma...
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  5. Joker.

    Joker. Tribe Member

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  6. TinO84

    TinO84 Tribe Member

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    sono d'accordo, ma la colpa secondo me va ricercata nel metodo di studio ( ampia cultura generale, che per limiti di tempo e sistemico obbliga a toccare molti argomenti senza poterli approfondire )

    vero in parte.
    se devi studiare poesia, analisi e contenuti sono solo una parte. come arte, senza studiare la tecnica, l'aspetto visivo e di contenuto sarebbe limitante. vero è anche che chi non è interessato troverà noiosissima la tecnica futuristica, cubista, impressionista, ecc.

    la soluzione sarebbe secondo me, approfondire meglio i vari discorsi letterali/filosofici/artistici fino alle medie, in modo che chi è interessato prosegui con studi classici.(o a seconda dell'indirizzo della scuola, entro il biennio)

    inutile battere sul linguaggio di Carducci, o sulle innovazioni stilistiche di un Marinetti se stai facendo l'istituto tecnico per poi entrare ad Ingegneria, per me
  7. Berkelio

    Berkelio Tribe Member

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    Invece metrica e rime sono importantissime. Scandiscono il ritmo e la musicalità delle poesia. Per non parlare del fatto che attraverso anche la metrica e le rime si arriva ai contenuti, anzi molto spesso esprimono l'animo dell'autore ;)
  8. Evil_Sephiroth

    Evil_Sephiroth Tribe Active Member

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    Io parlo del contenuto di un opera...non se in quel momento il tizio in questione voleva suicidarsi o era felice perchè era andato a letto con una donna...

    Della Divina Commedia ad esempio trovo enormemente interessante la storia raccontata, ma di tutto il resto proprio non mi interessa nulla.
  9. fomento

    fomento Tribe Active Member

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    Non si può scindere forma e contenuto: qualsiasi segno o insieme di segni (forma) è un contenuto e qualsiasi contenuto ha una forma. Si va a toccare sia la critica letteraria, semiotica e molto altro, quindi se volete amplio il discorso sennò mi limito soltanto a dire... che lo scrittore (soprattutto per la poesia s'intende, ma non per forza) scegliendo determinate strutture metriche, soluzioni stilistiche e lessicali già compie delle scelte contenutistiche (esplicitamente o occultamente). Un accento forte (tonico) di una parola, il suono di una rima o della parola stessa, segni motivati, la stessa posizione del verso all'interno della griglia strutturale (parola isolata che da sola forma un intero verso ad esempio), forniscono essenziali informazioni, vitali e fondamentali, importanti quanto il contenuto ideologico (riferimenti storici/filosofici/gnoseologici/ermetici/psicologici/ecc.) presente (a più livelli interpretativi certo) e scisso dalla discussione metrica/stilistica. Unire le due analisi è importantissimo ai fini dell'esegesi critica ; che poi l'una o l'altra possano risultare più o meno interessanti è altra storia.

    Faccio un breve esempio: Dante nella Commedia ha inventato la terzina dantesca/incatenata (serie di endecasillabi che si ripetono secondo una struttura definita a catena, poiché il primo e terzo verso rimano fra di loro - e così per ogni strofe- , il secondo rima con il primo e il terzo della seconda strofe e l'ultimo verso della terza strofe rima con il secondo della strofe precedente). Questo comporta diverse cose: una ciclicità che aumenta la capacità mnemonica del testo, mette in evidenza parole-chiave, rimanda alla struttura unitaria, coesa e compatta, dell'intera opera e soprattutto ha una forte valenza numerologica (significato allegorico, non simbologico per Dante, dei numeri nel testo).
  10. Evil_Sephiroth

    Evil_Sephiroth Tribe Active Member

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    Personalmente ritengo anni luce più importante il contenuto, a dispetto della forma.

    Ovviamente entrambi hanno la loro importanza, ma se si parla di una narrazione o di una storia considero molto più centrale il contenuto.
  11. Tyler Durden

    Tyler Durden Tribe Active Member

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    E' tutto molto bello. Sono commosso.
  12. fomento

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  13. mibrun1

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    ahahahah no no intendevo i libri :asd:
  14. Joker90

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    Appena finito "A Dance with Dragons" e adesso spero che Martin ci metta meno di 6 anni a uscirmi "The Winds of Winter" :asd:
  15. Tyler Durden

    Tyler Durden Tribe Active Member

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    Finito ieri Il Fu Mattia Pascal. Oggi ho iniziato Conoscerete la vostra velocità di Eggers (tra l'altro rigelato in maniera fighissima, carta di qualità, e pagato tipo 2 o 3 perché scontato del 65%)
  16. fomento

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    Parlami/ci del "Fu".

    Ah, visto il mese che arriva, consiglio la ri-lettura (o lettura per chi non lo avesse mai fatto) di "Se questo è un uomo"; l'anno scorso lo rilessi, in coincidenza, assolutamente non voluta, del 27 e il risultato fu uno strano effetto, fra lo straniamento e l'orrore.
  17. Tyler Durden

    Tyler Durden Tribe Active Member

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    E' un libro tanto profondo, quanto frivolo per certi versi. Se si tiene conto dei "fatti" di quello che semplicemente succede a Mattia Pascal, al di là della fantasia, si potrebbe anche dire che è un libro di poche pretese. Il bello, almeno quello che io ho apprezzato particolarmente, è la sceneggiatura e soprattutto l'invito alla riflessione (forse anche all'immedesimazione) su ciò che accade a Mattia Pascal. Nei limiti dell'umano, mi sono trovato a pensare cosa avrei fatto io, come avrei reagito in certe situazioni. Tremendamente consigliato, anche considerando il fatto che si tratta di un libro "vecchio" ma che fila via come il più minimalista dei scritti moderni.
    Che dire di Pirandello, io per certi versi lo paragono a Dostoevskij, ok, lo so, stile e argomenti sono completamente diversi, in un certo qual modo anche i temi trattatati, allora, mi direte, in cosa sono simili? Io trovo che entrambi siano, forse anche più di psicologi o presunti tali, profondi conoscitori dell'animo umano. I personaggi da loro creati, non sono ne stereotipati, ne inventati, ne particolarmente geniali, tuttavia sono veri e vivi. C'è tanta realtà in quello che scrivono e se ci sono riusciti, è perché, prima che grandi scrittori, sono due grandi osservatori.
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  18. fomento

    fomento Tribe Active Member

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    Conta che Dostoevskij ebbe un'influenza sullo stesso Freud (lo stesso scrittore russo in molte opere, anche se non parlò mai di inconscio vero e proprio, analizza la coscienza dell'uomo nelle sue mille sfaccettature) e Pirandello basa la propria visione del mondo su un solido strato culturale (filosofico, psicologico, ecc.) e, soprattutto, entrambi hanno come punto centrale: il crollo dell'identità, delle certezze passate, l'io che si frantuma.
    La letteratura è vita e morte, altroché.

    "Ogni giorno siamo il fu di noi stessi"
  19. Tyler Durden

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    Sì lo so, ma infatti alcuni personaggi di Dosto, basano il loro carattere proprio sulla psicologia (l'ispettore in Delitto e Castigo che fa supposizioni). Il fatto è che in quel periodo la psicologia era la novità, per tanto, l'interesse, oltre che di natura scientifica, assumeva anche carattere sociale.

    Oggi al centro commerciale ho visto alcuni Mammut (per chi non lo sapesse: http://www.newtoncompton.com/collane/i-mammut) a prezzo scontato. Avendo ancora altro da leggere, mi sono frenato, ma appena possibile ne prendo qualcuno. Al prezzo di 15 (in offerta da me a 10) potete portare a casa tutte - o quasi - le opere dei grandi classici. Consigliati (i puristi forse non apprezzeranno il "mattone unico" e la traduzione, ma per chi vuole semplicemente leggere, va più che bene)
  20. Tyler Durden

    Tyler Durden Tribe Active Member

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    Oggi mi dedico ad un altro grande classico La Coscienza di Zeno, poi mi ributto su Dostoeskij e, dopo ancora, fanculo mi sono finiti i libri da leggere e devo fare acquisti.